Gazzetta di Modena

Operazione Leonida

Escort in cambio di appalti. Le intercettazioni: «Questa festa la facciamo io e te con tante ragazze»

Ambra Prati

	Enrico Benedetti
Enrico Benedetti

L’imprenditore Enrico Benedetti è agli arresti domiciliari. Tre pubblici ufficiali dell’esercito indagati e colpiti da misura

17 aprile 2024
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Reggio Emilia «Questa festa la facciamo solo io e te con tanta gnocca». Questo il tenore della conversazione (altre frasi più esplicite sono irriferibili) tra Enrico Benedetti e il colonnello Luca Corrieri, che stava organizzando una festa «da ufficiali» di addio per il suo trasferimento e che capisce solo in seguito («non devi venire con la tua signora»). «Non deve assolutamente venire fuori che siete delle escort, che allora facciamo il giro delle escort», raccomandava l’imprenditore a una ragazza («Noo...ma figurati!», rispondeva lei). Le avvenenti giovani – alle quali veniva chiesto di andare in trasferta in tutta Italia, dalla Puglia alla Sardegna – parlavano poi tra di loro: «Quando ci sono dei clienti così...non è una cosa da dire..proprio da divertimento».

Piuttosto un «lavoro diverso», senza dubbio ben retribuito, come dimostrerebbero i bonifici dall’azienda Esa Spa. Donne bellissime, che fanno anche le fotomodelle come emerge dai loro profili social, consapevoli che quelle cene – nelle ville di Benedetti a Montecavolo di Quattro Castella, in quella a Forte dei Marmi in Versilia o in Sardegna – comportano un servizio aggiuntivo. Pare che la più richiesta fosse la biondissima Sandy (nome d’arte): Benedetti insisteva per avere lei. Dei tre militari, l’unico che pare all’inizio opporre qualche resistenza è Luigi Brindisi, ingegnere civile impiegato allo stabilimento di Noceto come responsabile dell’impianto di termodistruzione nonché capo nucleo tecnico dell’Ufficio Programmazione della Produzione.

Pare perché in realtà l’iniziale ritrosia si rivela – man mano che gli ufficiali frenano o cambiano incarico – un mezzo per alzare la posta in gioco. Brindisi, in virtù del suo ruolo chiave, chiede esplicitamente una lampada a piantana di design (500 euro), tessere per fare benzina per 500 euro («cammino gratis almeno con la macchina»), soggiorni in hotel a Rimini, biglietti per andare a vedere il Parma Calcio o il Cosenza, pranzi e cene, bottiglie di Champagne: il tutto a spese dell’Esa Spa. «Paghiamo, paghiamo», dicono dall’azienda nel caso non fossero disponibili gli accrediti per lo stadio. Non pago delle allegre serate, Brindisi viene allettato dalla promessa di una futura assunzione lavorativa in Esa. «Luigi io sto pensando a una cosa...– dice Benedetti nella sua villa di Montecavolo alla presenza di altri – Ti assumiamo noi, lavori sempre là...Poi lo consideri (incomprensibile), che cacchio te ne frega...non li freghiamo tutti?».

Difatti Brindisi cambia atteggiamento e diventa «molto collaborativo» («ah meno male, si vede che la cena è servita è qualcosa!», esclama Margherita Benedetti): secondo l’accusa autorizza il software senza controllarlo, passa dei file chiamandoli «banane», omette le verifiche sulla sicurezza a Noceto. Tanto che Benedetti, mezz’ora dopo essersi offerto di assumerlo con uno stipendio base di 1.600 euro, evidenzia l’importanza dell’apporto di Brindisi in modo da non evidenziare, anche in futuro, le enormi carenze in materia di prevenzione rischi. «Dopo dieci anni...e noi non abbiamo fatto un cazzo, nessuna verifica dopo dieci anni sul tema della sicurezza, se dovesse capitare qualcosa siam fottuti», sbotta l’imprenditore. È un utilizzatore finale delle cene in villa – ma non disdegna catering a spese dell’Esa, casse di Prosecco e ceste di Natale – il colonnello dell’esercito italiano Luca Corrieri, dall’aprile 2020 al settembre 2023 direttore dello stabilimento di Noceto, diretto in precedenza (dal 2015 al 2020) dal brigadiere generale Botto.

Secondo l’accusa è Corrieri a consigliare all’imprenditore di «inventare imprevisti» per gonfiare e accelerare i lavori di manutenzione da 100mila euro a 150mila euro. Secondo Benedetti prima di andarsene Corrieri «ha dei debiti nei nostri confronti...perciò deve sistemare quei debiti lì». «Mi hanno dato altri duemila euro», dice alla moglie in una conversazione telefonica captata il 4 dicembre 2023 Giulio Botto, a riprova di una dazione di denaro o tangente continuata nel tempo. Pedinato dai finanzieri, Botto si reca nella sede della Ecologia Soluzioni Ambiente per ben 46 giorni, trascorrendo all’interno della ditta e della villa di Benedetti un totale di 183 ore come “consulente”, ovviamente in nero. © RIPRODUZIONE RISERVATA