Gazzetta di Modena

Periplo Familiare. Ritardo diagnostico in oncologia: come intervenire in caso di errore

Periplo Familiare. Ritardo diagnostico in oncologia: come intervenire in caso di errore

La prima Associazione di avvocati e medici legali presente in tutta Italia a sostegno delle vittime di malasanità

15 gennaio 2024
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Gli errori medici in ambito oncologico sono purtroppo molto frequenti. Non mancano infatti i casi in cui, a seguito di esami di controllo o di prevenzione, venga comunicata erroneamente la presenza di problematiche gravi o, al contrario, venga omessa la diagnosi di patologie o altre condizioni.

Entrambe le situazioni possono rivelarsi rischiose per la salute, ma se nel primo caso è possibile far emergere la verità attraverso ulteriori accertamenti, nel secondo si può mettere a repentaglio la vita del paziente.

Un ritardo diagnostico, infatti, porta inevitabilmente a uno slittamento dell’inizio delle cure e compromette la tempestività di eventuali interventi. Questo perché, non essendo a conoscenza del proprio reale stato di salute, il paziente non è messo nelle condizioni di sottoporsi ai trattamenti necessari per guarire o affrontare la malattia.

Generalmente un ritardo diagnostico può derivare da diversi fattori: un errore del sanitario che esegue lo screening; una cattiva interpretazione del referto da parte dello specialista; la decisione del medico di non eseguire ulteriori indagini in caso di dubbi; l’erronea refertazione di un esame istologico, citologico o bioptico.

Ma facciamo qualche esempio. Durante una mammografia di controllo, il radiologo nel refertare l’esame, potrebbe commettere un errore non rilevando la presenza di elementi sospetti.

La mancata diagnosi di tumore al seno aggraverebbe quindi la situazione, rendendo necessari interventi chirurgici più invasivi, come l’asportazione della mammella, quando invece si sarebbe potuto eseguire un intervento conservativo.

I professionisti di Periplo Familiare - prima Associazione in Italia impegnata contro i danni da malasanità - offrono consulenza gratuita alle vittime di errore medico e ai loro familiari al fine di tutelare i loro diritti e far ottenere il giusto risarcimento.

Se si scopre la presenza di un tumore a seguito di un ritardo nella diagnosi, che ha provocato un conseguente ritardo nel trattamento della malattia, si potrebbe avere diritto a un risarcimento.

Per richiederlo è necessario accertare il danno verificando se, nell’arco temporale tra la mancata diagnosi e la scoperta del tumore, la situazione di salute si è aggravata.

“In genere, si agisce con un ritardo che va dai 6 agli 8 mesi, ma è necessario distinguere caso per caso” afferma la Dott.ssa Francesca Piroso, Direttrice di Periplo Familiare.

Va considerato ad esempio che per un melanoma, anche il ritardo di un solo mese può comportare gravi danni per la salute del o della paziente. Noi di Periplo Familiare aiutiamo i nostri assistiti nell’accertare la responsabilità medica e il danno effettivamente subito”.

Si può richiedere un risarcimento: per l’aggravarsi del tumore, che passa a uno stadio successivo; quando è necessario ricorrere a un trattamento chirurgico più invasivo; se peggiora la qualità della vita, a causa dell’aggravarsi della malattia o della mancata occasione di affrontare un intervento risolutivo; con il decesso del paziente.

L’entità del risarcimento è commisurata alla perdita di chance di sopravvivenza. Bisogna poi aggiungere il danno biologico - che comprende tutti gli aspetti legati alle problematiche fisiche - in caso il paziente debba affrontare un intervento chirurgico più aggressivo.

“La nostra assistenza comincia con l’ascolto, la comprensione e la rassicurazione” continua la Dott.ssa Piroso, Direttrice dell’Associazione “poiché capita spesso che le vittime di errore medico o i loro familiari vengano lasciati soli ad affrontare una situazione così grave”.

“Poi lo staff di Periplo Familiare, attraverso una consulenza gratuita, verifica se sussistono elementi di responsabilità, e in caso affermativo, procede con indagini più approfondite, per poi iniziare una trattativa con il medico o la struttura responsabile dell’errore”.

Tutte le fasi del procedimento vengono seguite dall’Associazione per il tempo necessario fino all’ottenimento del giusto risarcimento per i danni subiti.