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Migliaia di visitatori in pellegrinaggio all’Abbazia ferita

di Patrizia Cantusci
Migliaia di visitatori in pellegrinaggio all’Abbazia ferita

Nonantola. Nonostante i danni del sisma aumentano i turisti Fino a settembre la mostra di opere d’arte ricorda le scosse

25 maggio 2014
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NONANTOLA. Fondata nell’VIII secolo dal longobardo Sant’Anselmo, l’abbazia non è soltanto il simbolo della città. È meta, nonostante le ferite causate dal sisma del 2012, di visitatori in costante crescita. Visitatori che accedono alla cripta e al museo adiacente con grande curiosità e con quel filo di emozione che si deve quando si entra in uno dei monumenti annoverati come patrimonio artistico ineguagliabile. La messa in sicurezza di alcuni settori interni lungo la navata è però rimasta tale. I lavori, infatti, inizieranno a settembre.

«Nonostante l’inagibilità parziale dell'abbazia - osserva Jacopo Ferrari, curatore del museo - riscontriamo un aumento significativo del turismo, sia scolastico sia del cosiddetto fine settimana. Aumento che vale anche per il museo. Tra l’altro su Nonantola stanno convergendo, in particolare, anche gruppi da Austria e Germania».

Rettore della abbazia è don Paolo Notari, priore del Capitolo Abbaziale e custode di un luogo di culto scelto come ricovero delle opere d’arte provenienti dalle chiese terremotate della Bassa.

«Ci siamo dovuti inventare un modo - prosegue Ferrari - che non fermasse il forte flusso dei visitatori. Era in costante crescita prima del sisma e quindi avevamo la necessità di confermare il trend». Sicché, nel marzo 2013 è stata inaugurata un’esposizione di tutte le opere in ricovero, tesori di assoluta unicità. La mostra, visitabile fino al 30 settembre, è stata titolata “L'arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto”.

Quindicimila visitatori in un anno, dati alla mano. Dati lontani dalla sofferenza che viene evidenziata da molti altri musei, ma c’è un però. «Peccato che quando i turisti arrivino a Nonantola e dopo la visita chiedano dove si trovi un locale aperto, per il refrigerio di una bibita o di una bottiglietta d’acqua, si sia costretti ad evidenziare la chiusura domenicale di tutti. Questo dispiace molto», chiosa Ferrari.

Attorno all’Abbazia si estende il grande parco circondato da mura. E lungo il perimetro si estende il monumentale archivio e la biblioteca. Oltre 4.500 pergamene, di cui 131 precedenti all’anno mille. Si tratta dell’archivio più ricco di pergamene dopo quello del Vaticano tra l’altro aperto sia alla consultazione che alla lettura: un dato che da solo dimostra il valore assoluto dell’Abbazia e di come sempre più possa diventare centro nevralgico di cultura e storia.

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