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Modena, “Appare” un monumento ed è polemica - FOTO

Modena, “Appare” un monumento ed è polemica - FOTO

Al Villaggio Artigiano un gruppo di residenti protesta: «Nessuno ci ha informati della realizzazione»

26 maggio 2014
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Un monumento, alto otto metri, che sta sorgendo davanti alla chiesa di Gesù Redentore in via Leonardo da Vinci e che, oltre alla comprensibile curiosità, sta creando non poche lamentele. Parecchi residenti del Villaggio Giardino infatti si sentono snobbati, non ci stanno all’essere relegati a semplici spettatori di ciò che accade, di ciò che viene costruito, di ciò che porterà comunque un cambiamento nella loro zona. «Nessuno ci ha contattati ufficialmente - dicono- abbiamo appreso della costruzione di questa opera solo per il fatto che è aperto un cantiere, che era stato fatto volantinaggio per una raccolta fondi. Poi, con il passaparola, ci siamo informati noi, di nostra volontà. Non entriamo nel merito dell’importanza del manufatto, del significato, di quello che simboleggia e dello scopo nobile per il quale si è arrivati a proporlo e a costruirlo. Contestiamo invece il fatto che il tutto sia passato sopra le nostre teste, senza alcuna comunicazione ufficiale. Ci è stato calato dall’alto, quando invece altre volte in passato abbiamo fatto della partecipazione e della condivisione dei progetti un “modus” per convivere, per partecipare alla cosa pubblica, alla realtà quotidiana che ci circonda».

Ma di cosa si tratta? Si tratta di un opera che è stata commissionata e che verrà presto realizzata dallo scultore modenese Romano Buffagni, che fra l’altro è proprio un abitante del Villaggio Giardino e che ha già realizzato opere nei pressi del Conad locale oltre ad altre sculture in città, al parco Londrina ad esempio. Tutto nasce da un progetto “antico”. Dal consiglio provinciale dell’Anmil Onlus, (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati invalidi del lavoro), che, sentita la volontà e il desiderio di parecchi invalidi e familiari di avere nel Modenese un monumento dedicato alle vittime e ai caduti del lavoro, deliberò nel settembre del 2009 la costituzione di un comitato per gestirne la realizzazione. Il 3 novembre dello stesso anno, tredici persone vittime di gravi incidenti sul lavoro o di malattie professionali si riunirono nella sede Anmil costituendo il Comitato pro monumento alle vittime degli incidenti sul lavoro che affidò la realizzazione allo scultore modenese Romano Buffagni. Il Comitato da allora ha ottenuto tutti i permessi: “la progettazione tecnica strutturale - si legge nel loro sito - il collaudo e i permessi necessari, sono seguiti gratuitamente da Ingegneri Riuniti spa, il Comune oltre aver patrocinato l'iniziativa e concesso l’area, sosterrà l’iniziativa concedendo le autorizzazioni necessarie e mettendo a disposizione i propri uffici competenti”. E poi sponsor, banche, anche Hera che offre pali in cemento e illuminazione, associazioni, privati, anche offerte davanti al supermercato. Insomma, in tanti ad essere informati e direttamente coinvolti a questa iniziativa mirata, tranne i residenti stessi che, come sostengono, sono relegati a spettatori del cantiere attivo sull’area non di proprietà della chiesa.(s.to)