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Querzè: nessuna indicazione, libertà di voto

Querzè: nessuna indicazione, libertà di voto

La rivelazione è l’ex assessore: «Non mi schiero: lascio ai sostenitori di decidere secondo coscienza»

27 maggio 2014
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«Allora la fermo subito: l’8 di giugno a chi mi ha votato lascio libertà di voto. Io non mi schiero»

Adriana Querzè mette le mani avanti in vista dellanovità di queste elezioni il ballottaggio dell’8 di giugno. Intanto si gode il fatto di essere una delle vincitrici del giorno con il suo 7%. Ll'ex assessore all'istruzionecon la sua lista civica "Per me Modena" di cui è candidato sindaco, arriva al quarto posto assoluto. Dati che fanno dire all'ex amministratore comunale: «Il Pd e gli altri della maggioranza dovranno operare una mega spartizione perché ci saranno assessori indicati dai partiti: sarà tutto più complicato e delicato rispetto all'ultima giunta, ci sarà minore governabilità. E dovremmo superare l'inceneritore».

Querzé, numeri di tutto rilievo.

«Sì, tenuto conto che abbiamo lavorato cinque mesi e senza un partito alle spalle. Poi si ricorderà che ci hanno attaccato in tanti, ora vedremo in Consiglio dove dovremmo entrare in due».

Su quali temi vi soffermerete per primi?

«In campagna elettorale, abbiamo puntato soprattutto sui diritti alle persone, su azioni specifiche dedicate all'ambiente e del consumo zero del suolo. Questo tema è comune ai candidati sindaco, vedremo, certo noi vigileremo perché Modena è matura per un ragionamento serio. Occorre soprattutto superare l'inceneritore».

Altri temi?

«Il centro storico va rivitalizzato attraverso il turismo, e poi c'è la manutenzione della città, il verde pubblico e le piste ciclabili. Negli ultimi tre anni abbiamo tagliato la manutenzione, ma ora siamo al limite. E poi c'è il tema del Sigonio: abbiamo l'area e il progetto per la nuova sede, dobbiamo farlo».

A Muzzarelli i voti proprio non li darà?

«Il nostro è un progetto alternativo al Pd, e noi avremmo lasciato libertà di coscienza. Del resto dentro o insieme al Pd, penso alla Maletti e a Sel, c'è chi vuole fare la sentinella del programma. Certo non è mai accaduto che un candidato sindaco del Pd prendesse una decina di punti in meno del partito. Ma non si dica che io e Montanini abbiamo sottratto voti molti li abbiamo presi dalla società civile».

In campagna elettorale ha parlato di privilegi e poteri forti, chi intende?

«Nella nostra città c'è poca distanza tra politica ed economia».

Stefano Luppi