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Lapam, nuovo furto dopo sette giorni: sparita la cassaforte

di Marco Pederzoli
Lapam, nuovo furto dopo sette giorni: sparita la cassaforte

 Venerdì scorso non avevano trovato la chiave Sono tornati con i martelli per smurarla: bottino 1000 euro

28 settembre 2014
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NONANTOLA. Due furti in sette giorni, evidentemente perchè i ladri non erano rimasti... soddisfatti della prima incursione.

E così dopo una settimana esatta sono tornati a fare visita alla Lapam di via Giordano Bruno 3, nella zona industriale di Nonantola.

Ad accorgersi della nuova incursione la donna delle pulizie, ieri pomeriggio. L’ultimo ad andarsene era stato il direttore dell’ufficio, venerdì sera attorno alle 19. E, come l’altra volta, i ladri hanno agito indisturbati nella notte. Si sono arrampicati sulla terrazza e stavolta sono andati a colpo sicuro, armati com’erano di martello e scalpelli. Senza che nessuno se ne accorgesse, dopo avere forztao la finestra della terrazza sono entrati e si sono dedicati alla cassaforte, È probabile che sapessero già dove si trovava: nella precedente incursione avevano ribaltato tutto l’ufficio, alla ricerca di soldi ma anche - probabilmente - della chiave. Non l’hanno trovata e così si sono portati da casa l’attrezzatura, forse rubata anche quella. Fatto sta che a forza di colpi hanno smurato la piccola cassaforte, trenta centimetri per lato, e se la sono portata via. Quando la donna delle pulizie ieri ha visto il buco nel muro, ha chiamato la direzione e i carabinieri, prontamente intervenuti per un sopralluogo.

Nella cassaforte c’erano circa mille euro in contanti, anche se i conti verranno fatto domani, alla riapertura. C’erano anche alcuni assegni, quattro o cinque, ma difficilmente i ladri potranno scambiarli.

L’altra volta i ladri si erano imbattuti in pratiche per pagamenti di tasse alla pubblica amministrazione, gestite per conto di tante aziende del territorio. La donna delle pulizie se ne era andata attorno alle 21.30 del venerdì, mentre i ladri sono entrati nella notte, salendo dalla terrazza e forzando una porta. Il bottino era stato minimale: un portamonete, quello che serve per tenere i resti in spiccioli, dove c'erano al più 100 euro, e altri 50 euro presi dalla cassetta per pagare i caffè. Ma avevano rovistato ovunque, aprendo cassetti e armadi, dove non hanno trovato quello che cercavano, la chiave della cassaforte, bensì documenti per pratiche amministrative e fiscali.

Ad accorgersi del furto al lunedì alle 8.30, il primo dei sei impiegati che lavorano nella sede nonantolana dell’associazione.

Tra l’altro in questi giorni, trattandosi di una zona isolata e a questo punto evidentemente esposta alle “integrazioni salariali” che nel week end i ladri vanno cercando, era già stata predisposta l’attivazione di un sistema di allarme. Ma, con una certa dose di sfacciataggine, i ladri sono tornati prima che l’impianto fosse montato e messo in funzione.