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dopo le assemblee nei circoli

Trande più “votato”, poi Boschini

Trande più “votato”, poi Boschini

Il Pd dovrà scegliere, in ballo c’è Vecchi. Tra le donne sprint Arletti

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Si sono ufficialmente concluse le assemblee di circoli del Pd che hanno tenuto banco in tutta la provincia negli ultimi dieci giorni per arrivare ad una sintesi di quella che dovrà essere la lista dei candidati consiglieri alle prossime elezioni regionali del 23 novembre.

Sintesi che, visto il metodo e le premesse, non è minimamente arrivata e che ora porterà il problema, non piccolo e non di poco conto, alla segreteria provinciale: da quell’organismo dovrà uscire una proposta condivisa con gli otto nomi, quattro uomini e quattro donne, da portare alla direzione provinciale per l’ultimo sigillo. Un pronunciamento definitivo dovrà arrivare entro i primi dieci giorni di ottobre.

E la situazione, ad oggi, è tutto tranne che chiara. Clima, non quello meteo, e criteri non hanno certo aiutato.

Delle assemblee, anche se in modo sommario e non certamente statistico, si può fare un primo bilancio che non si discosta dalla realtà: il più nominato, anche se il Grande Fratello non c’entra, è stato certamente Paolo Trande. Che piaccia o no, è questo il nome modenese uscito con maggiore forza. A seguire, un po’ staccato, quello di Giuseppe Boschini. Ma non è detto che questi due nomi finiscano in lista così altrettanto chiaramente come sembrerebbe dal consenso ottenuto nelle consultazioni tra gli iscritti. Su di loro, infatti, pesa come una macigno la decisione che sarà presa sui consiglieri uscenti. Si faranno o non si faranno delle differenze? E la domanda è solo una: se Modena, così come sembra, non ha portato con forza il nome di Luciano Vecchi, cosa deciderà di fare il partito? È altrettanto vero che non ci sono state menzioni negative per Vecchi, Costi e Serri, ma non riscontrare “peccati” non significa comunque dare il via libera a delle ricandidature automatiche. Concetto che è stato esplicitato chiaramente in circoli come San Faustino, Centro Storico, Villaggio Giardino e San Damaso.

Poche nomination per Stefano Rimini e Antonino Marino che, sebbene candidati, non dovrebbero più rientrare nella lista degli otto.

Tra i nomi usciti in provincia c’è quello di Luca Sabattini, Fabio Braglia, per la maggior parte però legati ai territori, come nel caso di Roberto Adani. Stessa cosa per Luciana Serri. O per Palma Costi ed Enrico Campedelli dove Carpi e la Bassa in generale sembrano sufficientemente compatti.

Un approfondimento, però, lo merita il fronte femminile, perché se di quei quattro nomi due sembrano decisi dalle ricandidature di Costi e Serri, per gli altri è in corso una discreta bagarre.

Benedetta Brighenti sembra destinata ad essere candidata, mentre se per il nome mancante dovesse valere la regola della rappresentante della città, allora il nome davanti a tutti sarebbe quello di Simona Arletti. Nei circoli cittadini il suo nome è uscito con una certa insistenza, in misura maggiore rispetto a quello di Caterina Liotti. Ora, però, a decidere sarà il partito che, comunque vada, dovrà scegliere. E scegliendo porrà inevitabilmente un problema politico. (d.b.)

@dvdberti

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