Gazzetta di Modena

Modena

«Un insetto salverà i nostri castagneti»

di Andrea Ghiaroni
«Un insetto salverà i nostri castagneti»

Zocca. In un convegno i dati delle sperimentazioni: «Trovato l’antagonista della vespa cinese». Buone le stime produttive

28 settembre 2014
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ZOCCA. Segnali di miglioramento nel futuro della castanicoltura dei nostri territori. La lotta biologica intrapresa alla vespa cinese fa ben sperare i proprietari di castagneti per la produzione di castagne e marroni dei prossimi anni. Questo è ciò che emerso ieri a Zocca nel corso di un convegno organizzato dall'Associazione Nazionale Città del Castagno, con la collaborazione del Comune di Zocca e del Consorzio Fitosanitario di Modena e con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, alla presenza di numerosi castanicoltori delle zone di Zocca, Montese e Guiglia, delle associazioni di categoria e di svariati amministratori pubblici, tra cui anche il presidente dell'Unione Terre di Castelli e sindaco di Vignola Mauro Smeraldi. Ha tenuto le riflessioni conclusive il senatore Stefano Vaccari. «Grazie a un programma nazionale - ha spiegato il sindaco di Zocca, Pietro Balugani - per il controllo biologico del “Cinipide galligeno del castagno”, insetto killer di queste piante, si stanno raggiungendo i primi risultati. Nel giro di qualche anno si conta di poter contenere gli attacchi entro limiti tollerabili, salvaguardando la fruttificazione dei castagni grazie all'introduzione nei castagneti dell'antagonista naturale alla vespa cinese, il parassitoide “Torymus sinensis”». Il"Progetto Bioinfocast, messo a punto dall'Università di Torino e finanziato dal Ministero, prevede di produrre gli insetti antagonisti e di distribuirli ai Servizi fitosanitari regionali per essere liberati nei castagneti colpiti dalla vespa cinese. «Dal 26 aprile al 10 maggio scorsi - ha aggiunto il responsabile tecnico dell'associazione nazionale Città del Castagno, Luigi Vezzalini - nei castagneti di Zocca, Montese e Guiglia sono stati effettuati, sugli oltre mille nazionali, 16 lanci dell'insetto antagonista e dai primi monitoraggi effettuati si può affermare che l'insediamento è avvenuto. Dal prossimo anno si potranno vedere i primi effetti positivi». Intanto qualche timido accenno di inversione di rotta si sta comunque già intravedendo nell'anno in corso grazie ad una stagione favorevole al prodotto simbolo dell'autunno. «Dopo due anni disastrosi - ha sottolineato Luigi Vezzalini - a causa della malattia e della siccità, quest'anno sembra promettere meglio. In ogni caso, per il 2014 non è ancora possibile dare informazioni poiché la maturazione delle castagne è in ritardo e la produzione si potrà valutare solo in novembre». Le previsioni sono migliori rispetto al 2013, poiché la stagione più umida e fresca ha favorito un buon sviluppo vegetativo del castagno. «In molte zone italiane - ha continuato Vezzalini - le piante sono cariche di ricci ma non è detto che i frutti siano di buona qualità poiché ci sono stati problemi di pioggia durante l'impollinazione dei fiori, grandinate, attacchi fungini». La produzione complessiva italiana sarà, però, largamente insufficiente a soddisfare la domanda del mercato interno e le richieste di esportazione e si sarà costretti a consumare in gran parte prodotto straniero (Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia, oltre a grosse quantità da Cina e Corea). L'arrivo della vespa cinese ha almeno riacceso l'interesse per il castagno da parte dei proprietari di castagneti, cosa che dovrebbe stimolare la ripresa di un mercato che può raggiungere alti valori di fatturato, la rimessa a coltura di castagneti abbandonati, l'impianto di nuovi castagneti razionali e una valorizzazione del prodotto legno. Servono, però, anche un'attenzione forte e il sostegno economico da parte delle amministrazioni locali. «Per trovare risposta - ha concluso Balugani - si punta molto sulle risorse del Programma di Sviluppo Rurale 2015-2020, che dovrebbe riservare quote di finanziamento per i castagneti».