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Arletti: «Le nomine in Fondazione siano per merito»

Arletti: «Le nomine in Fondazione siano per merito»

Continua a tenere banco la nomina dell’ex sindaco di Soliera, Giuseppe Schena, alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Durante un’intervista pubblicata sulla Gazzetta, Schena...

29 settembre 2014
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Continua a tenere banco la nomina dell’ex sindaco di Soliera, Giuseppe Schena, alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Durante un’intervista pubblicata sulla Gazzetta, Schena aveva respinto le accuse del presidente di Chimar, Giovanni Arletti, che nei mesi scorsi ha rinunciato a presentare la propria candidatura ai vertici di Palazzo Brusati perché “la nomina dell’ex sindaco di Soliera è preconfezionata” aveva detto Arletti. «Schena ha le competenze per svolgere al meglio il ruolo che è stato chiamato a ricoprire. – premette Arletti - L’ex sindaco afferma di essere stato contattato da Gian Fedele Ferrari già nel 2013. Perché, - si domanda Arletti - il past presidente Ferrari ha contattato Schena, che a dir suo aveva altri progetti terminato il mandato di sindaco? Lanomina del presidente della Fondazione è di competenza del Consiglio di indirizzo e non del presidente in scadenza. Poi non è stato recepito dal Consiglio la raccomandazione dell'Acri che fra l'altro, prevede una norma sulla separazione dei compiti tra gestione del patrimonio e quelli delle concessioni dei finanziamenti dei progetti come anche la norma circa l'incompatibilità fra l’incarico in Fondazione e incarichi politici fino a due anni dal loro termine. Oggi il Consiglio può rimediare a mancanze del passato. Lo statuto prevede che il consiglio di amministrazione esprima competenze: non conoscendo le persone non sono in grado di esprimere valutazioni. I consiglieri che hanno accettato il ruolo sicuramente si rendono conto di avere responsabilità. La Fondazione è un patrimonio della comunità al servizio del bene comune che deve rimanere autonoma che non significa autoreferenziale ma che si assume le responsabilità delle proprie decisioni con trasparenza in merito ai criteri che orientano le scelte gestionali. La missione della Fondazione è erogare risorse, rivalutando il patrimonio, Schena dice che attualmente è di 320 milioni. In questi anni ci sono state note turbolenze finanziarie che hanno costretto ad immobilizzare i titoli in portafoglio al valore di acquisto. Mi auguro che il patrimonio non debba essere intaccato e che alla fine del mandato Schena possa presentare ai cittadini un patrimonio salvaguardato nel suo reale valore. Ultimamente compensi e gettoni si sono moltiplicati in mille rivoli. Gli incarichi in Fondazione sono un servizio alla città che a mio parere può essere svolto con spirito di servizio e bassi compensi. Nei prossimi mesi, inoltre, “scadranno” diversi componenti del Consiglio di Indirizzo che non potranno essere rieletti per fine mandato. Credo che non si rinnovi cambiando i nomi, collocando qualche amico che deve arrotondare le proprie entrate, mi auguro che i vari enti deputati provvedano alla nomina di persone capaci in grado di mettersi in discussione, che abbiano a cuore il bene dei propri cittadini con spirito di servizio, avendo idee e proposte nuove , con uno sguardo nuovo sulla città, dimenticando le logiche del passato». (s.a.)