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Sessanta giostrai a pranzo poi fuggono senza pagare

Sessanta giostrai a pranzo poi fuggono senza pagare

MIRANDOLA. «Ero a casa, mi ha chiamato il cuoco verso mezzogiorno, dicendo che era arrivata gente che chiedeva di aprire subito l’attività per un pranzo. Sono andata là e c’era questo signore, uno...

30 settembre 2014
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MIRANDOLA. «Ero a casa, mi ha chiamato il cuoco verso mezzogiorno, dicendo che era arrivata gente che chiedeva di aprire subito l’attività per un pranzo. Sono andata là e c’era questo signore, uno dei giostrai della zona, che pure conoscevo di vista. Mi ha detto che gli era nato il nipotino e voleva subito festeggiare. Ha aggiunto che non avrebbero badato a spese, voleva la musica e non un menù predefinito, ognuno avrebbe preso quello che voleva. Il nostro incubo di sabato è iniziato così».

Si sfoga senza mezzi termini la titolare dell’agriturismo La Losca di via Imperiale, uno dei più conosciuti e stimati nella Bassa, che sabato è stato invaso da una sessantina di giostrai che dopo sette ore di festeggiamenti e libagioni si sono dileguati senza pagare.

«Quando sono arrivata alla Losca erano in tre. Il nonno che voleva festeggiare mi ha detto che sarebbero stati in venti. Dopo un’ora erano già sessanta. Hanno cominciato a consumare birra, vino e i bambini le bibite. Mi sono avvicinata a dirgli che c’era questo consumo extra e lui mi ha detto di non preoccuparmi. Hanno bevuto, mangiato, cantato con la musica fino alle 19, quando ho cominciato a preoccuparmi. Gli ho detto che alla sera il locale doveva essere libero per altri clienti, sennò questi non se ne sarebbero andati, talmente erano ubriachi. Una situazione imbarazzante, poichè si tratta di persone che di vista conoscevamo, erano alla sagra di Pilastri, pochi giorni fa a quella di Rivara. Quando gli ho chiesto di pagare, perché mi ero raccomandata fin dall’inizio, mi ha detto che non aveva i soldi. Ho protestato, gli ho detto che almeno le spese me le doveva anticipare. Abbiamo litigato, è finita che per andarsene a momenti mi travolgono. Quando sono arrivati i carabinieri, che avevamo allertato, se ne erano già andati. Ho preso il numero di targa dell’Alfa 156 del nonno, ma i carabinieri mi hanno detto che la targa era rubata». Così ieri i titolari del ristorante hanno presentato una denuncia.