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LA REPLICA a commercianti e residenti

Luca Lombroso: «Da ciclista ecco cosa rischio ogni giorno»

Luca Lombroso: «Da ciclista ecco cosa rischio ogni giorno»

Sulla questione del traffico di via Emilia Est interviene il meteorologo Luca Lombroso( #salvaiciclisti) che risponde a chi in zona via Emilia Est/Largo Garibaldi puntava il dito contro i ciclisti...

03 ottobre 2015
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Sulla questione del traffico di via Emilia Est interviene il meteorologo Luca Lombroso( #salvaiciclisti) che risponde a chi in zona via Emilia Est/Largo Garibaldi puntava il dito contro i ciclisti . «Dunque il problema di via Emilia Est sarebbero i ciclisti? - scrive Lombroso - ma le cose stanno diversamente e dico la mia da ciclista, dato che percorro sempre quel tratto di via Emilia che, lo ricordo, è ancora privo di pista ciclabile, tranne appunto quel breve quasi inutile tratto dove al termine si trovano abitualmente auto e furgoni che ne bloccano l'uscita».

«Ammetto che sono fra quelli che non sempre scendono dal sellino, ma se faccio il breve portico lo faccio a bassa velocità. Alla fine del portico all'incrocio con via Verdi manca l'attraversamento pedonale». Per attraversare la Via Emilia c’è un punto ma, spiega Lombroso, «posso assicurare che poco conta si sia in sella o, come prevede il Codice della strada e faccio anche io, si scenda e cammini. In quel punto si ferma si e no un'auto su dieci (che, nel caso, saluto e ringrazio con un cenno) quando 3-4 automobilisti su 10 parlano al cellulare».

«È un percorso di sopravvivenza per noi ciclisti, fra auto in doppia fila e quelle che escono senza guardare o aprono lo sportello. Aggiungiamo le fermate del bus e la gimkana è fatta. Riguardo i fanali di sera, io li ho e ho anche il gillet giallo rifrangente, ma raramente vado in bici di sera perché ci tengo alla vita». Quanto a chi pedala in via Emilia Est, dice Lombroso, «spesso, si tratta di ciclisti per così dire “di necessità” e non di virtù (magari anziani), quindi invito a moderazione e rispetto delle categorie deboli. Riguardo quanto dicono alcuni commercianti, dovrebbero sapere che i ciclisti hanno spesso sete, fame e voglia di un caffè e quindi dovrebbero accoglierli meglio. Mi verrebbe da dire di boicottare alcuni di questi locali dove a volte mi sono fermato, ma alla prima occasione mi fermerò a conoscerli e parlare, perché dovremmo essere uniti per risolvere il problema del traffico, che non è dovuto ai ciclisti ma ovviamente alle auto». «Aspettiamo dunque pazienti la pista ciclabile, anche se, dato che abbiamo un autodromo, dovrebbero essere le auto se vogliono correre ad andare in pista. Invece, le città dovrebbero tornare, come in molti Paesi , vivibili per pedoni e ciclisti. Infine, il Codice della strada lo devono rispettare tutti, e ovunque con qualsiasi mezzo. Chi fa queste critiche, parla mai al cellulare o si ferma se il pedoni attraversano sulle strisce?»