E sui vagoni non c’è stato tempo per annoiarsi
Il viaggio in treno ha preso il via dalla stazione ferroviaria del Brennero. Dopo la sistemazione negli scompartimenti notturni e un paio di avvisi del capotreno al microfono, il treno si è...
Il viaggio in treno ha preso il via dalla stazione ferroviaria del Brennero. Dopo la sistemazione negli scompartimenti notturni e un paio di avvisi del capotreno al microfono, il treno si è trasformato in un albergo provvisorio. Interamente occupato dai partecipanti al progetto Un treno per Auschwitz, tra studenti, insegnanti e ospiti, il treno ha accolto l'inizio del calendario vero e proprio. Nella carrozza ristoro, alle 22 gli studenti hanno partecipato al laboratorio di scrittura autobiografica tenuto dalle due docenti della Libera Università dell'Autobiografia Gianna Nicolai e Anna Maria Pedretti. Il secondo incontro di molti altri previsti. Il primo si era svolto a Fossoli e quello di ieri era dedicato al concetto di nome "la prima cosa di cui venivano privati i deportati", commentano le docenti. Gli studenti hanno partecipato con attenzione ed entusiasmo, anche se ci racconteranno l'intero percorso del laboratorio solo alla fine del viaggio: i loro scritti saranno raccolti in un piccolo volume. Verso le 22:30, l'atmosfera si è ulteriormente rilassata con un concerto a bordo tenuto dagli ex-Officina Camomilla, all'interno dell'affollatissimo vagone ristoro.
La notte, sul treno per Auschwitz, è arrivata ben dopo l'una. I ragazzi si erano attrezzati tra cena, sacchi a pelo, giochi a carte e colazione per la mattina dopo. Gli insegnanti, si sono ugualmente accomodati per trascorrere la notte. La mattina dopo, dalle 10 alle 11 il vagone ristoro ha ospitato il laboratorio di fotografia a cura di Melissa Iannace. Arrivati alla storica stazione dei treni di Cracovia, quella più piccola, la stessa da cui partivano gli ebrei durante le deportazioni, gli studenti hanno trovato i pullman che li hanno portati nei rispettivi alberghi. (apdl)