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La corista modenese: «A Sanremo io le canto tutte...»

di Nicola Calicchio
La corista modenese: «A Sanremo io le canto tutte...»

Antonella Pepe coordina il coro del festival che accompagna le esibizioni degli artisti

09 febbraio 2017
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MODENA. Una voce modenese al Festival di Sanremo. È quella di Antonella Pepe, coordinatrice del coro dell'orchestra che accompagna gli artisti in gara. In tv è la prima da destra, nel gruppo dei coristi. Grazie alla sua bravura e alla sua professionalità è una star del settore. Vanta collaborazioni discografiche e live con artisti, quali Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Gianni Morandi, Zucchero, Ornella Vanoni, Laura Pausini, Jovanotti, Renato Zero, solo per citarne alcuni.

«Quest'anno colleziono la mia sedicesima partecipazione al Festival – spiega la corista gialloblù – Mi devo ritenere fortunata poiché ogni volta che c'è il cambiamento del direttore artistico, possono cambiare tante cose. Potrebbe anche essere l'ultimo, mi auguro che non sia così».

Sei la coordinatrice artistica del coro.

«Il coro è composto da sei professionisti molto bravi ma ci voleva qualcuno che parlasse con cantanti e discografici, e sono stata scelta io».

Ricordi la tua prima partecipazione al Festival?

«Nel 1997 quando c'era Patty Pravo con la canzone “E dimmi che non vuoi morire”. Me ne innamorai subito e fu un'emozione grandissima. Col passare degli anni la manifestazione è diventata un format televisivo di prestigio. La gara si è un po' affievolita».

Come sono le canzoni?

«Ve ne sono delle belle. Quando le abbiamo ascoltate per la prima volta sembravano tutte interessanti. Poi ognuno si affeziona a quella che apprezza di più».

La tua preferita?

«Non ho una mia canzone anche se mi piacciono Fabrizio Moro, Ron e Albano. Quest'ultimo è rimasto coerente al suo stile ed ha portato al Festival una romanza molto bella. Chi ama la musica le ama tutte».

Hai mai pensato a una carriera da solista?

«Ci ho provato senza convinzione. Questo è un lavoro che mi piace moltissimo che ho iniziato negli anni '80 quando c'era un fermento musicale incredibile e si lavorava tantissimo. Sono partita con una tournée di Vasco Rossi nel 1987 e non mi sono più fermata».

È vero che questo lavoro non lo hai scelto. Ti ha scelta?

«E' vero. Io avevo deciso di cantare e non contava come. All'inizio, a Modena, cantavo in una band quando fui chiamato dai fratelli Umbi per sostituire una corista che si era presentata. Poi sono stata richiamata e sono andata avanti».

Cosa ricordi di quando abitavi in via Belle Arti?

«È stato un periodo bellissimo anche perché è stata la mia prima casa dove ho abitato da sola. In quel palazzo c'è un mio amico che cantava e abitava al piano di sopra con la sua compagna. Poi c'era anche un ragazzo, impegnato nella musica, che abitava nel palazzo di fronte. Insomma, un quartiere di artisti.».

Come sarà il dopo Sanremo?

«Prima di tutto dormire perché al Festival non si dorme mai. Poi si vedrà anche perché il lavoro arriva man mano ed è difficile programmare gli impegni. In vista ci potrebbe essere un impegno televisivo».