la difesa di augusto
«Contro di me solo falsità»
Augusto Bianchini, seduto in prima fila davanti al maresciallo dei carabinieri che sta raccontando dei suoi legami con Michele Bolognino, con il (pentito) Giglio, con il “genero” del boss Grande...
29 marzo 2017
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Augusto Bianchini, seduto in prima fila davanti al maresciallo dei carabinieri che sta raccontando dei suoi legami con Michele Bolognino, con il (pentito) Giglio, con il “genero” del boss Grande Aracri, non ci sta.
«Falsità, esagerazioni. In tutta questa vicenda io desidero solo che si scriva la verità. Ad esempio si è dedicato tempo a spiegare i rapporti con Alfonso Diletto per i lavori al termovalorizzatore di Parma. Ma io quei lavori in subappalto non glieli ho mai assegnati».
Quanto agli appalti a Finale Emilia, Bianchini è categorico: «Si trattava di solo due lavori, tra cui una demolizione da 5.000 euro...».
Sostiene anche che la cessione delle quote della Bianchini Costruzioni ai due figli minori (parliamo di un milione di euro di quote) fosse lecita, regolare e non fittizia. E a proposito della nascita della Ios del figlio maggiore Alessandro, presso cui andarono mezzi della Bianchini e anche 4 operai, l’ex imprenditore assicura: «La Ios Alessandro ha costituita senza dire nulla a me e mia moglie. E quando me ne sono uscito dalla Bianchini non ho più deciso nulla, non è vero che continuavo a comandare», ha aggiunto contestando la ricostruzione - diametralmente opposta - dei carabinieri.
«Falsità, esagerazioni. In tutta questa vicenda io desidero solo che si scriva la verità. Ad esempio si è dedicato tempo a spiegare i rapporti con Alfonso Diletto per i lavori al termovalorizzatore di Parma. Ma io quei lavori in subappalto non glieli ho mai assegnati».
Quanto agli appalti a Finale Emilia, Bianchini è categorico: «Si trattava di solo due lavori, tra cui una demolizione da 5.000 euro...».
Sostiene anche che la cessione delle quote della Bianchini Costruzioni ai due figli minori (parliamo di un milione di euro di quote) fosse lecita, regolare e non fittizia. E a proposito della nascita della Ios del figlio maggiore Alessandro, presso cui andarono mezzi della Bianchini e anche 4 operai, l’ex imprenditore assicura: «La Ios Alessandro ha costituita senza dire nulla a me e mia moglie. E quando me ne sono uscito dalla Bianchini non ho più deciso nulla, non è vero che continuavo a comandare», ha aggiunto contestando la ricostruzione - diametralmente opposta - dei carabinieri.