Gazzetta di Modena

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Economia e lavoro

Torna la voglia di impresa a Modena e in Emilia Romagna

di Gianluca Pedrazzi

Dopo anni di cali e chiusure, inversione e si torna sopra quota 400mila

28 maggio 2022
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Nove anni di segno meno poi la risalita. Corposa. E a quanto pare non è solo l’effetto post lockdown e Covid, ma finalmente c’è voglia di fare impresa. Torna infatti ad aumentare il numero delle aziende in Emilia-Romagna. Lo attestano i numeri del Registro imprese delle Camere di commercio ed emerge dall'analisi dell'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna. E, come detto, non si tratta solo di un 'rimbalzo', che segue la frenata legata al lockdown del 2020 e alla fase acuta dell'emergenza Covid ma di un trend che ha riportato l'insieme delle imprese attive al livello di inizio 2019. Detto in numeri, che sono il vero termometro di quel che accade: dopo i primi tre mesi di quest'anno, le imprese attive erano 400.106 cioè 2.846 in più (+0,7%) rispetto al dato dello stesso trimestre del 2021. Un deciso incremento delle imprese attive rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che fu il primo dopo nove anni di ininterrotta riduzione. L'andamento dell'imprenditoria regionale è risultato leggermente migliore rispetto a quello nazionale, che ha visto segnare un +0,2% di imprese attive rispetto al primo trimestre del 2021. Andando a guardare nel dettaglio i settori, si vede che la disaggregazione dei dati evidenzia gli effetti della pandemia, dei provvedimenti adottati a tutela delle imprese e della ripartenza. La base imprenditoriale dell'agricoltura, silvicoltura e pesca-acquacultura si è ridotta di 798 unità (-1,5%), una variazione determinata dalla prima (-840 unità, -1,6%). L'industria ha perso 170 imprese (-0,4%). Nella sola manifattura il calo negli ultimi 12 mesi è stato di 182 unità (-0,4%). In quest'ambito, spicca l'incremento nella riparazione e manutenzione macchine (+92 unità, +2,5%), mentre è decisamente inferiore l'aumento di sole 25 unità (+0,2%) nella fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e apparecchiature).

I contributi negativi all'andamento della demografia delle imprese in Emilia-Romagna sono giunti dall'industria della moda (-70 imprese, -1,1%), in particolare, delle confezioni (-40 unità, -0,9%) e tessile (-2,4%). Altre riduzioni comprese tra 29 e 26 unità si sono poi avute in diversi settori, ma in alcuni hanno avuto un'incidenza maggiore, come nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e di orologi (-3,1%), nella stampa e riproduzione di supporti registrati (-2,1%), nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-2,4%) e nell'industria della ceramica e vetro e dei materiali edili (-1,9%). L'insieme del commercio all'ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli ha subito una lievissima flessione (-239 unità, -0,3%): a determinarla unicamente l'ingrosso (-329 unità, -1,0%), mentre nel dettaglio si registra un leggero aumento (+102 unità, +0,2%), invariate le altre componenti. Le costruzioni hanno rafforzato la tendenza positiva con 2099 imprese in più (+3,1%) grazie agli evidenti benefici degli incentivi governativi. Trainanti le imprese che effettuano lavori specializzati (+1.538 unità, +3,2%) per ristrutturazioni e piccoli interventi, come quelle impegnate nelle edificazioni (+2,9%). L'incremento del complesso dei servizi (+1.805; +0,8%), si deve agli altri servizi diversi dal commercio (+2.044 imprese, +1,4%). Solo il trasporto e magazzinaggio ha mostrato un segno rosso, seppur contenuto (-185 unità, -1,4%), determinato dal trasporto terrestre (-213 unità, -2,0%). Decisa l'accelerazione delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+518 unità, +3,1%) e dell'immobiliare (+426 unità, +1,6%). A seguire, l'aggregato noleggio, agenzie di viaggio servizi di supporto alle imprese (+298 unità, +2,3%).

In crescita i servizi di informazione e comunicazione (+217 imprese, +2,4%), legato a produzione di software, consulenza informatica (+131 unità, +3,5%), trend sostenuto dalla informatizzazione delle imprese regionali e dal ricorso allo smart working. Bene le attività finanziarie e assicurative (+226 unità, +2,4%), in ripartenza quelle artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento (+183 unità, +3,1%). L'incremento tendenziale delle imprese attive nel primo trimestre 2022 è stato determinato dalle società di capitale (+4.060 unità, +4,2%), il più ampio aumento in termini assoluti degli ultimi 13 anni, grazie all'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata. Va sottolineata l'eccezionale inversione di tendenza in positivo delle ditte individuali (+236 unità, +0,1%). Le società di persone hanno mostrato ancora una tendenza negativa (-1.457, -2,0%), un dato che risulta, comunque, il più contenuto degli ultimi otto anni. Infine, si è arrestata la riduzione delle cooperative e consorzi che sono lievemente aumentati per la prima volta in 5 anni (+0,1%). l