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Inaugurata a Bologna Fiere la vetrina della ceramica

Cersaie, Savorani accusa:«Prezzi dell'energia fuori controllo»

Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica
Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica

La più grande vetrina della ceramica al quartiere fieristico di Bologna registra il tutto esaurito. Le aziende preoccupate: prezzi in calo, stop speculazione o produzione che rischia la paralisi

27 settembre 2022
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di Gianluca Pedrazzi

I buyers ci sono. Soprattutto dall’estero. Le aziende vanno a gonfie vele ma c’è un problema e non è un piccolo problema perché se non sarà risolto le industrie del Distretto ceramico si fermeranno o andranno a singhiozzo: «L’energia è fuori controllo», tuona Giovanni Savorani, presidente di Confindiustria Ceramica nel giorno del taglio del nastro del Cersaie, il salone internazionale della ceramica e dell'arredobagno più importante al mondo, che si è aperto ieri e proseguirà fino a venerdì. I numeri della kermesse, che sfiorano i livelli pre-crisi, raccontano di un settore che vuole reagire alle grandi difficoltà causate dall'impennata dei prezzi del gas, che nei grandi impianti energivori della pianura emiliana fanno più male che altrove.«Cersaie si conferma punta di diamante delle nostre manifestazioni - sottolinea il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari nel suo saluto introduttivo - e in un contesto complesso come quello attuale il ruolo delle fiere è sempre più strategico per il Paese e per la nostra manifattura».

Nel suo intervento, Giovanni Savorani richiama il tema della sostenibilità come fattore competitivo della ceramica italiana. «Insieme all'innovazione sul design, sulla tecnologia, sul modo di presentare i nostri prodotti sul mercato - ricorda Savorani - noi innoviamo anche sulla sostenibilità, come testimonia la nuova campagna di comunicazione che stiamo diffondendo sui canali social in tutti i principali mercati. Ma oltre a questo, ricordiamo la prima norma internazionale ISO sulla sostenibilità delle piastrelle e il patto per il monitoraggio ambientale del Distretto ceramico con tutte le istituzioni per ridurre le emissioni. Per un settore manifatturiero ed esportatore come il nostro avere l'energia fuori controllo è un problema molto serio. In più stiamo mettendo in crisi il concetto stesso di transizione energetica e abbiamo forti dubbi sul corretto funzionamento del TTF e del meccanismo dell'ETS, lasciati in mano alla speculazione finanziaria». «Proprio sulla questione finanziaria - conclude Savorani - le aziende ceramiche hanno urgente bisogno di una moratoria sui mutui e di poter finanziare i contratti per la fornitura di energia, che ora richiedono garanzie insostenibili per molte imprese. Moratoria che deve valere anche per le famiglie. Noi crediamo nella transizione energetica, ma a patto che non sacrifichi il nostro tessuto industriale e il lavoro».l