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La polemica

«Carpi capitale della Cultura? Mancano servizi per i turisti»

«Carpi capitale della Cultura? Mancano servizi per i turisti»

L’albergatore Magnani: «Un esempio? I taxi: non ci sono di sera»

30 luglio 2023
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Cultura significa turismo, turismo significa più persone. E più persone significa avere una città viva. Una città che, però, deve poggiare su basi solide, come le infrastrutture.

«Carpi ambisce a diventare “Capitale della cultura”, ma per essere una vera capitale della cultura, quindi anche del turismo, servono i servizi adatti. Su tutti, i taxi: è impensabile che in città non ci sia più un auto disponibile dopo le 20». Lo spunto arriva da Gianluca Magnani, direttore dell’albergo Hotel Carpi, che, facendosi da portavoce di una rete di ristoratori, albergatori e gestori di locali, rivolge un appello al sindaco e alle istituzioni: «Il servizio taxi in città va implementato – commenta Magnani – Non è possibile che un turista che alloggia fuori dal centro non riesca ad andare a cena in piazza solo perché poi non saprebbe come tornare all’hotel. L’unica opzione che ha è quella di spostarsi a piedi: faccio un esempio, dal mio hotel ci si mette quasi mezz’ora ad arrivare a piedi in corso Roma». Distanze che, con il caldo dell’estate o di notte, diventano – per usare un eufemismo – proibitive.

Cene in centro storico a parte, l’assenza di taxi dopo le 20 comporta anche difficoltà logistiche di altro tipo. E le “vittime” sono spesso e volentieri i turisti, ovvero persone che scelgono Carpi per trascorrere un weekend o che arrivano in città perché attirati dagli eventi: «Mi chiedo come fa ad arrivare in albergo un turista che scende in stazione ferroviaria a Carpi con l’alta velocità delle 22.30 – prosegue Magnani – È capitato che dovessimo andare noi dell’hotel a recuperare ospiti impossibilitati a spostarsi dalla stazione. Abbiamo avuto esempi concreti di questo negli ultimi mesi: la città ha ospitato eventi importanti come il Radio Bruno Estate o il Concertozzo di Elio. Gli hotel si sono riempiti di turisti che, però, hanno avuto difficoltà a spostarsi dopo la fine degli show».

L’ambizione della città è infatti quella di diventare “Capitale della Cultura” nel 2026: il sindaco Albero Bellelli nelle scorse settimane ha firmato e inviato al Ministero della cultura la “manifestazione d’interesse” – questo il primo passaggio della procedura di selezione – e ora attende i primi responsi.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, questa speciale non è un “concorso di bellezza”, ma una gara di progettualità, per promuovere la cultura nelle città di qualunque dimensione, e per valorizzare il patrimonio culturale, sia materiale sia immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti. «Vincere questo premio (che porterebbe nelle casse del Comune un milione di euro, ndr) – chiosa Magnani – sarebbe vantaggioso per tutti, per i cittadini, per gli operatori del terzo settore, per la città e anche per i turisti».