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La sentenza

Modena. «Picchiò la manifestante in piazza» Agente condannato a 18 mesi

Daniele Montanari
Modena. «Picchiò la manifestante in piazza» Agente condannato a 18 mesi<br type="_moz" />

Caso Redecocca: pene anche per tre contestatori. Assolti altri nove

13 settembre 2023
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Condannato il poliziotto, assolti 9 dei 12 manifestanti e 3 condannati. Si è chiuso dopo sette anni con questo verdetto il processo per gli scontri del 16 maggio 2016 in piazzale Redecocca.

Lì quella mattina vennero accompagnate – dai manifestanti del circolo antagonista Guernica e dello sportello LaRage – alcune famiglie appena sgomberate, su disposizione del gip, dagli stabili di Sant’Eufemia (ex caserma) e via Bonacorsa, occupati abusivamente. Chiaro l’intento: una protesta contro il Comune, che lì ha la sede della circoscrizione centro storico. Anzi, un tentativo di entrare proprio nella sede. Gli scontri infatti scoppiarono mentre alcuni poliziotti cercavano di allontanarli dall’ingresso.

Una 15enne venne colpita da un ispettore senza casco (circostanza che gli avvocati di lui hanno interpretato come gesto pacifico) con il manganello impugnato al contrario (nella tesi dell’accusa per fare più male). Riportò la frattura del pavimento oculare, oltre alla ferita al sopracciglio: fu operata e le venne applicata una placca. Ferito anche un altro giovane, e così due poliziotti.

Ieri il collegio dei giudici (formato dalla dottoressa Ester Russo con i colleghi Danilo De Padua e Donatella Pianezzi) ha così sentenziato. Condanna per lesioni volontarie a un anno e sei mesi di carcere per l’ispettore, più il pagamento di una provvisionale da 15mila euro nei confronti della ragazza colpita e di mille verso il ragazzo, più le spese processuali di 5.300 euro: fanno dunque più di 20mila euro per l’agente. Un anticipo dei danni da quantificarsi poi in sede civile. Condannato anche il manifestante che colpì due poliziotti: 10 mesi di reclusione e 1000 euro di provvisionale da dare a ciascun agente, più 4mila euro di spese legali. Condanne più lievi per altri due manifestanti: 4 mesi. Assolti altri nove manifestanti, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste. Motivazioni attese tra soli 15 giorni, e non 90 come da prassi.

«Le sentenze vanno rispettate e attenderemo di leggere quali saranno le ragioni a sostegno della decisione – commentano gli avvocati Roberto Ricco e Cosimo Zaccaria, difensori dell’ispettore condannato – ma certamente faremo appello: a nostro avviso i fatti erano e restano chiari. Il nostro assistito stava difendendo un edificio comunale in cui erano asserragliati, perché impauriti, i dipendenti, i lavoratori e gli indigenti in attesa di assegnazione di una casa. Il nostro assistito, un graduato della polizia di Stato dal passato e dalla carriera irreprensibili, stava difendendo se stesso e chi era nell’edificio da ripetute cariche dei manifestanti. Cariche a seguito delle quali ben due poliziotti sono rimasti feriti, tanto da essere condotti in ospedale. Il nostro assistito stava adempiendo al suo dovere cercando di ripristinare sicurezza a favore di soggetti indifesi, e per questo ha fatto un uso legittimo dello sfollagente. Pertanto stupisce, e in parte rammarica, la decisione».

Parzialmente soddisfatta invece l’avvocato Tatiana Boni, che difendeva il maggior numero di imputati, tra i manifestanti: «Il castello accusatorio ne esce ridimensionato – osserva – perché la maggioranza dei manifestanti è stata assolta. Ci sono state tre condanne tra loro, è vero, ma sono cadute le aggravanti e il poliziotto ha subito una condanna di gran lunga maggiore. Comunque, per queste posizioni valuteremo l’appello». l