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Il caso

Mirandola. Bimbo investito davanti a scuola: risarcito con oltre 20mila euro

Stefania Piscitello
Mirandola. Bimbo investito davanti a scuola: risarcito con oltre 20mila euro

L’avvocato della famiglia: «La polizia locale lo ha multato»

21 novembre 2023
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Mirandola Nel 2019, a soli undici anni, è stato investito mentre attraversava la strada per andare a scuola, le medie del polo scolastico di Mirandola in via Tazio Nuvolari. Per le ferite, ha ricevuto una prognosi complessiva di 135 giorni (il primo certificato era di 28 giorni, ma il giorno successivo ne è stato emesso un altro che allungava la prognosi).

La famiglia del bambino, assistita dall’avvocato Saverio Malaguti, dopo una lunga battaglia legale è stata risarcita con 22mila e 500 euro dall’assicurazione dell’automobilista. Allo stesso tempo, il bambino è stato multato perché non ha usato l’attraversamento pedonale (che, si legge sulla denuncia della famiglia «sono distanti l’uno dall’altro di oltre 130 metri») e nei confronti dell’automobilista non è scattata alcuna denuncia: ecco perché i genitori hanno denunciato la polizia locale dell’Ucman per omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio. La famiglia infatti punta il dito contro l’amministrazione comunale e contro l’area del polo scolastico, ritenuta pericolosa, dove si sono verificati altri investimenti, e più volte al centro degli appelli del comitato dei genitori.

Dopo l’incidente, è iniziata una battaglia legale che ha portato due anni dopo l’avvocato Saverio Malaguti a scoprire che a carico dell’automobilista non era scattata la denuncia, come avviene da prassi quando le lesioni superano i 40 giorni. Inizia così un iter giudiziario che porta infine la famiglia ad averla “vinta”, con il risarcimento dall’assicurazione. «Sono contento – così l’avvocato – che alla fine si sia risolto tutto per il meglio. Resto comunque molto addolorato per il contegno tenuto dalla Polizia municipale nell’occasione. In particolare proprio non comprendo per quale ragione si debba multare un bambino che viene investito da un’autovettura nel bel mezzo di un affollatissimo centro scolastico, mentre, invece, all’investitore non si debba contestare alcunché. Del tutto imbarazzante poi si è rivelato l’accanimento che il Corpo di Polizia municipale ha impiegato nelle sedi giudiziarie: si è attivamente costituito difensivamente in primo grado, dove la sanzione è stata annullata con sentenza, nonché, dopo aver fatto appello, anche in secondo grado dove è stata confermata».

Malaguti prosegue: «Stando ai criteri medi di spesa previsti per legge per le difese giudiziali, a fronte di una multa di poche decine di euro, l’amministrazione dovrebbe aver sostenuto spese per circa 1.500 euro, o poco meno. Non credo che sia questo il modo più corretto di spendere i denari pubblici e credo che anche la collettività sia d’accordo con questa mia ultima osservazione. Del tutto deprecabile, poi, si configura la condotta della polizia municipale laddove ha evitato di trasmettere gli atti del sinistro alla Procura, come la legge invece impone obbligatoriamente per lesioni superiori ai giorni 40 a fronte degli oltre 130 giorni di inabilità patiti dal mio piccolo patrocinato. Omissione a seguito della quale, come noto, è stata richiesta dai miei clienti l’instaurazione di un procedimento penale per il perseguimento, quantomeno, del reato di omissioni di atti d’ufficio».

Il legale continua la riflessione: «Non intendo raccogliere le allusioni pervenutemi e volte a prospettare una deliberata condotta omissiva ad opera della polizia municipale al fine di “mascherare” evidenti colpe dell'amministrazione comunale nella regolamentazione della viabilità dell’area scolastica ed in merito alla quale sono molte, e legittime, le preoccupazioni di centinaia di genitori. A fronte di tali “suggeriti” sospetti, i miei clienti si rimettono solo ed esclusivamente alle attività di indagine della Procura, la quale, ci si auspica, potrà fare luce su questa dubbia vicenda».