Gazzetta di Modena

Modena

Il processo

Modena, furti in diciassette abitazioni: banda di ladri seriali patteggia

Stefania Piscitello
Modena, furti in diciassette abitazioni: banda di ladri seriali patteggia<br type="_moz" />

Oltre dodici anni complessivi: colpi tra Modena, Reggio, Ferrara e Bologna

23 novembre 2023
2 MINUTI DI LETTURA





Oltre dodici anni di patteggiamento complessivi per la banda di tre ladri che tra marzo e dicembre dello scorso anno ha messo a segno 17 furti in abitazione tra le province di Modena, Reggio, Ferrara e Bologna. Era stata la Squadra Mobile di Modena, guidata dal dottor Mario Paternoster, a identificare i tre cittadini albanesi di 30, 31 e 32 anni, che vivevano rispettivamente a Modena, Carpi e Rubiera.

Un bottino da migliaia di euro quello che la banda è riuscita a accumulare. Oro, orologi, apparecchiatura elettroniche, soldi in contanti (anche in valuta straniera). Avevano rubato una Playstation 4 di un ragazzino, potando via anche i videogiochi. L’intento probabilmente quello di piazzarla sul mercato nero, insieme a tutta l’altra “merce”. Tra il materiale sequestrato figurava anche un bilancino di precisione, usato per pesare l’oro da rivendere. I furti, – diciassette, come detto, quelli accertati – sono stati commessi nelle province di Modena (zona Policlinico e poi Carpi, Sassuolo, Maranello), Ferrara (Cento), Reggio (Rubiera) e Bologna.

L’indagine aveva preso il via dopo l’ordine di carcerazione emesso a agosto 2022 nei confronti di un albanese condannato per furti in casa e arrestato il 17 novembre dello stesso anno; questo era stato precedentemente indagato dalla Squadra mobile di Modena per furti commessi tra il 12 e il 26 marzo 2022.

Ed è così che è partita l’attività di indagine della Squadra Mobile che ha trovato un collegamento tra l’uomo e gli altri due, riuscendo a risalire a un’Alfa Romeo Giulietta nera, che spesso veniva segnalata dalle vittime di furti. I tre fermati e poi arrestati erano stati rintracciati a Modena, Carpi e Rubiera. Parte della refurtiva era stata recuperata su un’auto, altra era nascosta in un sacchetto sotto terra vicino alla casa di un componente della banda. Ieri mattina in tribunale si è arrivati al patteggiamento davanti al giudice dottoressa Pini Bentivoglio. Quattro anni con sostituzione della pena detentiva in detenzione domiciliare (con autorizzazione a uscire per il lavoro), per l’uomo assistito dagli avvocati di Ferrara Alessandro Veronesi e Alessandro Falzoni; cinque anni e tre anni e mezzo per gli altri due, assistiti dall’avvocato Laura Asti.l