Gazzetta di Modena

L’Hellas Verona allontana le accuse che le vengono rivolte nell’ambito dell’indagine Cyrano, che coinvolge 26 persone fisiche e giuridiche, 22 interessati anche da perquisizioni.

Ieri mattina, dopo che la notizia della maxi operazione che ha scoperchiato una frode fiscale del valore di oltre 10 milioni di euro, la società calcistica veronese fa alcune precisazioni.

LA NOTA DEL CLUB

 «La Guardia di Finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona – si legge nella nota della società – Non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove. Il Club ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili relative ai rapporti con detta società, che consistono nella ricezione di sole tre fatture relative al periodo di imposta di quattro anni fa e comunque di modesto importo. La contestazione, si specifica ulteriormente in corso di verifica, potrebbe equivalere a circa 50.000 euro. In ogni caso, si smentisce in maniera categorica che l’oggetto dei documenti fiscali richiesti attenga a contratti di sponsorizzazione, argomento di cui nessuno ha mai parlato».

INDAGATO SETTI

Alla guida del club scaligero c’è l’imprenditore carpigiano Maurizio Setti, che risulta indagato, pioniere del tessile abbigliamento. L’ascesa imprenditoriale di Setti arriva fino ai vertici: inizia a lavorare nella moda come magazziniere e autista per poi iniziare l’attività alla guida di un’impresa.

A fine anni Ottanta crea il gruppo Antress, puntando su un marchio proprio, E-Gò. Poi acquisisce il brand Manila Grace. A fine maggio di quest’anno la società Antress Industry controllata tramite la holding Moulin Rouge, sempre di Setti, è stata ammessa dal tribunale al concordato preventivo in bianco. Il Gruppo Casillo è subentrato nella gestione della linea donna salvando il marchio.