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Modena, i vicini chiamarono la polizia 40 volte prima dell’omicidio

di Stefania Piscitello
Modena, i vicini chiamarono la polizia 40 volte prima dell’omicidio<br type="_moz" />

Nel corso dei mesi avevano sentito le liti, le urla e il lancio di oggetti. Per la morte di Milena Calanchi è sotto accusa il figlio Carlo Evangelisti

08 dicembre 2023
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Modena Tra il 4 giugno 2021 e il 15 novembre dello stesso anno – il giorno prima della morte di Milena Calanchi – erano state fatte alle forze dell’ordine oltre quaranta richieste di intervento. Segnalazioni arrivate perlopiù dai vicini di casa della 71enne e del 49enne Carlo Evangelisti, ora a processo con l’accusa di avere ucciso la madre. A dare i numeri è stata ieri mattina, davanti alla Corte d’Assise, quella che all’epoca dei fatti era un’agente in forze alla polizia locale di Modena per il Nucleo di prossimità. L’agente, il giorno prima della morte della donna aveva stilato un documento volto a “riassumere” la situazione difficile che c’era all’interno dell’abitazione di via Manzini a Modena, dove madre e figlio vivevano.

IL RACCONTO

«Alla luce delle numerose segnalazioni – ha risposto l’ispettore alle domande di pm e difesa (avvocato Roberto Ghini) – era nell’aria già da un po’ di tempo la necessità di fare un quadro complessivo della situazione». Come detto, dal 4 giugno 2021 fino al 15 novembre «o fino a poco prima di scrivere questo riassunto, si parla di 40 richieste di intervento (l’operatrice non aveva elementi per specificare se il numero si riferisse esclusivamente a interventi della polizia locale, oppure interforze, ndr) arrivate perlopiù dalle vicine di casa che sentivano quasi quotidianamente, giorno e notte, urla e segni di litigio tra Evangelisti e la madre».

Sì, perché le vicine di casa erano «preoccupate» e Evangelisti ritenuto «potenzialmente pericoloso». La situazione di disagio e conflittualità tra madre e figlio, era nota secondo quanto emerso ieri in aula. In tribunale si sono alternati diversi operatori di polizia locale. Un agente ha raccontato di due interventi nelle settimane precedenti il delitto.

«Il 30 ottobre siamo intervenuti alle 20.35 su segnalazione di un residente – ha riferito – Quando siamo arrivati Carlo era in giardino appoggiato a un cancello e c’era anche la madre che era abbastanza agitata e impugnava un coltello da cucina». Il racconto è poi proseguito: «La madre ci ha consegnato subito il coltello e ci ha detto di averlo impugnato per difendersi. Aveva detto che c’era stato un diverbio nell’abitazione, lei era uscita di casa e Evangelisti l’aveva chiusa fuori».

IL DRAMMA
Un contesto drammatico: nel cortile erano presenti bottiglie di birra, nel corso dei loro interventi gli operatori avevano trovato all’interno dell’abitazione i mobili scaraventati a terra, cocci di bottiglia rotti. Talvolta Evangelisti, chiuso dalla madre fuori casa, era costretto a dormire fuori. Il 2 novembre era arrivata un’altra chiamata alla centrale operativa: «Quella volta la madre era agitata e diceva che quando il figlio era in queste condizioni lei temeva che lui potesse farle del male. Era sua volontà che il figlio lasciasse l’appartamento». Evangelisti però non aveva intenzione di andare via, e neppure la donna alla quale sarebbe stata proposto un cambio di abitazione dai servizi sociali; lei però non ritenendolo idoneo avrebbe rifiutato e così si stava cercando un’altra soluzione abitativa.

«Qualcuno si è mai posto il problema di trovare una sistemazione alternativa a Evangelisti?», ha chiesto ieri l’avvocato Ghini all’agente. «Non mi risulta», la risposta. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, all’apice dell’ennesima lite Evangelisti, dopo aver scaraventato la madre a terra, le saltò sopra al torace, provocandone il decesso per lesioni agli organi vitali e l’impossibilità di respirare. Fu lo stesso figlio a confessare l’accaduto a un amico, andando subito dopo al bar. La tesi difensiva è un’altra: Evangelisti, che aveva problemi di alcol, non avrebbe ucciso volontariamente la donna. Si sarebbe trattato di un tragico incidente legato alle particolari condizioni dei due.