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L'indagine

Intercettati nelle riunioni anche i “rivali” della Mapei

Intercettati nelle riunioni anche i “rivali” della Mapei

«Incontri registrati per avere informazioni sulla loro vita privata»

14 dicembre 2023
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SASSUOLO. Le intercettazioni nella vita privata per cui la procura torinese accusa Riccardo Ravera e altri non riguardano solo figure interne alla Kerakoll. Dalle carte firmate dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani emerge un altro clamoroso risvolto d’indagine: si cercavano notizie e rivelazioni anche sui dirigenti della Mapei, società storicamente rivale della Kerakoll. E che ovviamente non è coinvolta nell’inchiesta, ma che può essere casomai ritenuta parte lesa.

LE PRIME DUE RIUNIONI

I magistrati puntano i riflettori non su uno ma su tre episodi, contraddistinti dalla stessa dinamica. Si parla di riunioni dirigenziali avvenute tutte all’hotel MH di Piacenza: la prima il 22 gennaio 2021, la seconda il 24 marzo 2021 e la terza il 30 aprile 2021. Secondo la loro ricostruzione, nella sala riunioni dell’hotel, su commissione di Andrea Remotti, all’epoca amministratore delegato di Kerakoll, Ravera avrebbe fatto istallare da tecnici specialisti apparecchi di registrazione visiva e sonora con un obiettivo chiaro: procurarsi «notizie o immagini attinenti alla vita privata di persone ricoprenti ruoli dirigenziali alla Mapei, alla Kerakoll e alla Sika Index». Nella prima riunione del 22 gennaio 2021 non si parla del numero di presenti. In quella del 24 marzo invece figurano due dirigenti della Mapei e uno della Kerakoll. In entrambi i casi le conversazioni sarebbero state carpite «all’insaputa di tutti i partecipanti, ad eccezione di Andrea Remotti, che partecipava alla riunione in ritardo e più volte si allontanava». Remotti che in entrambi i casi «aveva incaricato formalmente la società Crew Investigazioni, ma di fatto Riccardo Ravera» delle intercettazioni.

LA TERZA RIUNIONE

Stessa dinamica il 30 aprile 2021, quando nella sala riunioni dell’hotel piacentino si ritrovano gli stessi dirigenti di Mapei e Kerakoll più il direttore commerciale di un’altra azienda che realizza materiali per l’edilizia, la veronese Sika Index. Anche in questo caso le conversazioni tra le quattro persone coinvolte sono state registrate «all’insaputa di tutti i partecipanti, ad eccezione di Andrea Remotti, che partecipava alla riunione in ritardo e più volte si allontanava». Remotti che aveva «incaricato formalmente la società M.R. Security, ma di fatto Riccardo Ravera, nell’esecuzione delle operazioni». Ravera che, come in precedenza, prima della riunione «aveva organizzato e diretto il servizio di sopralluogo, osservazione e captazione delle conversazioni», poi materialmente messa in atto da quattro complici esperti in questo genere di attività.

LE DOMANDE

Se già la ricerca di informazioni all’interno della Kerakoll suscita mille interrogativi, i quesiti non fanno che moltiplicarsi nei confronti delle altre aziende. Che sono concorrenti sul mercato. Perché mai acquisire informazioni sulla vita privata dei dirigenti rivali? Tradendo in questo modo la loro fiducia, dato che le riunioni organizzate a Piacenza erano intese come organizzate tra gentleman, a confronto sulle tematiche che ritenevano opportune, senza il più lontano sospetto che qualcuno stesse registrando quello che veniva detto. Con l’intenzione di utilizzarlo poi per quale scopo? È il grande interrogativo a cui i magistrati torinesi cercheranno di dare una risposta. Cruciali ovviamente saranno le rivelazioni degli interrogatori.

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