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Castelvetro, dopo l’incidente in auto Sebastian fa di nuovo gol: «Un’emozione unica»

di Ernesto Bossù
Castelvetro, dopo l’incidente in auto Sebastian fa di nuovo gol: «Un’emozione unica»

Il 20enne Voinea ha ricominciato a giocare a calcio ad ottobre, dopo due anni duri di ripresa

15 dicembre 2023
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CASTELVETRO. È il 13 ottobre 2021, poco dopo le 20.30. Una Fiat Punto, con a bordo cinque ragazzi, tutti residenti a Modena, si scontra con un Citroen C3 condotta da una ragazza di Castelvetro.

L’impatto, frontale, è violentissimo, e per estrarre tutte le persone rimaste ferite è necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco da Vignola. Lì in mezzo, in mezzo a quei cinque giovani, c’è Sebastian Voinea.

CHI È SEBASTIAN

Classe 2003, appassionato di calcio e mezzala nelle giovanili del Castelvetro. Pare, il suo, un sogno spezzato. Due anni dopo di cose ne sono cambiate. Sebastian, che quel tragico 13 ottobre 2021 stava tornando a Modena con alcuni compagni dopo l’allenamento, ha ora vent’anni. La primavera del Castelvetro, quella in cui giocava, non esiste più, perché si è fusa con la corrispettiva della Vignolese ed è nata, in Promozione, la NextGen, una sorta di giovanile della prima squadra, il Terre di Castelli, che invece milita in Eccellenza.

Ad allenare Voinea era, all'epoca, Francesco Cattani, oggi mister della Virtus Castelfranco. Ma c’è una cosa – la più importante – che non è cambiata o che, per meglio dire, si torna a fare viva due anni dopo: la presenza di Sebastian sui terreni di gioco con gol all’esordio in Promozione.

IL RITORNO AL GOL

La scorsa domenica, 10 dicembre, il fantasista del Terre di Castelli ha siglato, al 91’, la rete che ha portato momentaneamente in vantaggio la sua squadra, poi raggiunta sul pareggio pochi minuti più tardi. «È stata una grande emozione segnare quel gol: per me, per la squadra e per la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto», racconta Voinea. Il quale spiega di non essersi sentito in ansia prima di battere il rigore: le gambe non gli tremavano perché, prosegue, «era molto più la voglia di fare bene che la paura di sbagliare».

Dopo il gol, l’esultanza liberatoria fin sotto la tribuna, dove ad acclamarlo c’era il padre. Sebastian è tornato ad assaggiare il campo da calcio a fine ottobre, in seguito a due intensi anni di ripresa e, al tempo stesso, di riabilitazione e fisioterapia. Anni in cui i dolori al ginocchio, la parte del corpo rimasta maggiormente colpita in quel drammatico incidente, sono sempre stati piuttosto forti e non sono mai davvero scomparsi.

Ma, nonostante questo, Voinea, un paio di mesi fa, è tornato ad allenarsi con la NextGen Terre di Castelli trovando «un gran bel gruppo, pieno di ragazzi che mi hanno fatto sentire parte di una famiglia», chiosa.

L’allenatore della squadra è, oggi, Federico Farolfi, che vede bene Voinea come punta, in un ruolo diverso da quello originario. «Nonostante io calcisticamente sia nato come mezzala e a volte trequartista, essere davanti in attacco non mi dispiace. Mi trovo bene, anche in considerazione del fatto che il mio obiettivo è sempre e solo uno: aiutare la squadra», conclude.

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