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La sentenza

Fiorano, condannato il guidatore 25enne che falciò e uccise il maresciallo Lorenzo Mosto

Fiorano, condannato il guidatore 25enne che falciò e uccise il maresciallo Lorenzo Mosto

L’incidente nel 2022 a Castellarano. Il luogotenente era stato al comando dei carabinieri della locale stazione per 17 anni. Ai familiari subito 180mila euro come acconto del danno

14 dicembre 2023
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FIORANO. È stato condannato per omicidio stradale a 10 mesi e 20 giorni (pena sospesa) – più la pena accessoria di un anno e mezzo di sospensione della patente – il 25enne albanese residente a Sassuolo che il 19 giugno 2022 falciò con l’auto Lorenzo Mosto, 56 anni, stimato comandante dei carabinieri della stazione di Fiorano. La pena mite si spiega con il rito abbreviato, che assicura lo sconto di un terzo. Alla parte civile (moglie e due figli della vittima) sono stati riconosciuti in totale 180mila euro di provvisionale come acconto al risarcimento danni da un milione di euro chiesto dal loro legale.

L’INCIDENTE

Il terribile incidente stradale di due anni fa avvenne lungo la Provinciale 486 all’altezza dell’area artigianale di via Benedetto Croce, a Castellarano: una Volkswagen Golf con a bordo due giovani, che precedeva verso Roteglia, nello svoltare a sinistra (dove c’è una strada sterrata che corre a fianco del fiume Secchia), centrò in pieno la moto Yamaha di Mosto, che aveva appena finito il turno di servizio e che stava tornando a casa. I due sulla macchina si ferirono in modo lieve, mentre il motociclista volò via e morì all’istante. Un decesso, quello di Mosto – che abitava a Castellarano dopo aver vissuto a lungo a Fiorano –, che gettò nel lutto due comunità, dove il 56enne era noto e stimatissimo.

I rilievi eseguiti dalla polizia locale dell’Unione Tresinaro Secchia accertarono che la Volkswagen Golf, guidata dal 25enne, in prossimità dell’incrocio con la strada di servizio aveva svoltato repentinamente verso sinistra (avevano deciso di farsi un bagno all’ultimo minuto) «in violazione dell’obbligo di direzione obbligatoria diritto, il cui segnale è posto a circa 50 metri dalla mezzeria dell’accesso allo sterrato e dal centro dell’area dell’urto», colpendo il motociclista che procedeva nello stesso senso di marcia e che a sua volta stava sorpassando altri veicoli. Non solo la Golf non avrebbe potuto svoltare: andava anche a una velocità superiore al limite consentito.

LA SENTENZA

Ieri in tribunale a Reggio l’epilogo giudiziario. L’avvocato difensore del 25enne, Sandro Silvestri di Modena, ha sostenuto l’assoluzione dell’imputato, presente in aula. Il pm Piera Giannusa ha chiesto una condanna a 10 mesi e 20 giorni, con la concessione delle attenuanti generiche visto che si tratta di un incensurato, più la patente sospesa. Si è associata all’accusa la parte civile, l’avvocato Marco Pellegrini di Modena (tutela la moglie Lidia Perri e figli adulti Federica e Alessandro), che ha sottolineato come l’assicurazione non abbia mai risarcito. Il gip Andrea Rat ha accolto in toto la tesi dell’accusa, stabilendo una provvisionale subito esecutiva di 60mila euro per ciascuno dei tre congiunti.

«Dopo oltre due anni di patimenti e di ostruzionismo da parte dei responsabili civili, finalmente una sentenza ha chiarito che Lorenzo Mosto fu ucciso per la condotta colposa della controparte, e non per la propria, come da qualcuno temerariamente sostenuto – ha detto l’avvocato Pellegrini, con accanto i due figli del defunto – La famiglia del comandante attendeva questo giorno da molto tempo. Ora speriamo che possano ottenere anche il giusto e legittimo, per quanto non lenitivo, risarcimento».