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Violenza sulle donne

Modena, botte alla compagna incinta: «Braccialetto elettronico o galera»

Stefania Piscitello
Modena, botte alla compagna incinta: «Braccialetto elettronico o galera»

Un 42enne è indagato per i soprusi su una 33enne

19 dicembre 2023
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Dopo la denuncia della compagna per le botte subite anche mentre era in gravidanza, la Procura si è attivata per emettere nei suoi confronti una misura cautelare.

IL BIVIO

Con ogni probabilità sarà il braccialetto elettronico: se l’uomo, un 42enne attualmente indagato, dovesse rifiutarsi, potrebbe finire in carcere.

A fare luce su quanto accaduto ci penseranno gli investigatori.

IL CASO

Le indagini infatti sono ancora in corso dopo che il caso è arrivato nelle mani della Squadra mobile. Protagonisti della vicenda un uomo di 42 anni e quella che ormai è la sua ex compagna: una donna che invece di anni ne ha 33. Stando a quanto riferito dalla donna, presunta vittima in questa vicenda, i maltrattamenti e i soprusi sarebbero iniziati da qualche anno, a cavallo tra il 2017 e il 2018 a Modena.

“DUE FACCE”

Il 42enne è affetto da problemi dovuti all’abuso di alcol e anche di sostanze stupefacenti, motivo per cui per un certo periodo è stato anche seguito dal Sert. Fin dalle prime fasi del rapporto, secondo quanto riferito dalla presunta vittima, il 42enne avrebbe mostrato due facce.

Motivo per cui forse nei primi tempi la donna ha continuato a convivere con lui. Sì, perché – sempre secondo quanto riferito dalla donna – lui passava periodi in cui si presentava come un compagno modello, altri in cui, proprio anche a causa dell’abuso di sostanza, cambiava volto. E allora il clima in casa diventava particolarmente acceso.

DALLE MINACCE AI FATTI

Parole pesanti, offese e minacce in cui poi dalle parole il 42enne passava ai fatti. Dava in escandescenze, lanciando oggetti e creando il caos in casa. Nonostante ciò, il rapporto è andato avanti tanto che la donna è a un certo punto rimasta incinta del primo figlio.

Dopo la nascita del bambino, la relazione sembrava essere migliorata, il clima in casa si era fatto più sereno e disteso.

Tuttavia, con la nascita della seconda figlia, che oggi ha quasi due anni, il rapporto si è totalmente deteriorato. Già durante la gravidanza, in realtà, la situazione è precipitata.

“BOTTE IN GRAVIDANZA”

Sì, perché l’uomo avrebbe iniziato a picchiare la compagna anche mentre aspettava la bambina.

L’avrebbe colpita a più riprese, facendole temere per la propria incolumità ma anche per quella dei figli, portandola a vivere – questa è la tesi della difesa della donna, rappresentata dagli avvocati Miras Athanassios e Annalisa Lorenzini – in uno stato di sudditanza morale.

LA FORZA DI DENUNCIARE

All’inizio di quest’anno lei ha trovato la forza di sporgere denuncia ma, secondo quanto riferito dalla difesa della presunta vittima, avrebbe poi ritrattato per le pressioni ricevute. La tensione e gli episodi di violenza però non sarebbero cessate fino a che qualche settimana fa la donna ha preso i bimbi ed è andata via di casa, presentando denuncia e facendo arrivare il caso alla Mobile.

La 33enne ha fornito anche numerosi messaggi vocali in cui il compagno, alterato, la ingiuriava, minacciava e offendeva. La difesa della 33enne intende chiedere che nei confronti dell’uomo venga disposto l’allontanamento sia dalla donna che dai bambini. Adesso, come detto, la Procura sta valutando quale misura cautelare disporre.