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Giustizia

Modena, no vax in tribunale: è caos

Stefania Piscitello
Modena, no vax in tribunale: è caos

Il giudice decide di archiviare le denunce che hanno presentato: loro iniziano a urlare

19 dicembre 2023
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MODENA. Sono arrivati in ritardo all’udienza al termine della quale il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione della posizione di due persone – un maresciallo e un giornalista – che loro, un gruppetto che voleva denunciare per violenza privata il presidente del consiglio Mario Draghi per le norme anti-Covid emanate dal Governo, avevano accusato, rispettivamente, di violenza privata e diffamazione.

E quando hanno capito che la decisione ormai era stata presa, non ci hanno visto più e hanno iniziato a protestare in tribunale, tra urla e schiamazzi.

L’ANTEFATTO

Dopo il loro “blitz” nel febbraio 2022 davanti alla caserma dei carabinieri di Spilamberto avevano denunciato due persone: un carabiniere che intervenne chiedendo loro di indossare le mascherine, e un giornalista che invece raccontò la cronaca di quella giornata.

Una decina di persone si erano presentate davanti alla caserma di Spilamberto. Senza mascherina, avevano messo in scena una sorta di sit in iniziando a distribuire volantini.

A quel punto i militari dell’Arma avevano chiesto loro di evitare assembramenti e indossare le mascherine.

LA DECISIONE

Ieri l’udienza davanti al giudice dottoressa Clò era fissata per le 10 e, puntali, gli avvocati della difesa (Salvatore Francioso per il militare e Marco Racano per il giornalista) sono entrati in aula 10 al secondo piano dove il Gip ha deciso per l’archiviazione del caso, dichiarando inammissibile l’opposizione all’archiviazione.

La dottoressa Clò ha condiviso le idee di difesa e pm Claudia Natalini. In relazione al giornalista, accusato di diffamazione, è stato stabilito come nel suo articolo non ci fosse alcuna offesa nei confronti delle persone, che non erano identificabili; per quanto riguarda il maresciallo è stato appurato come questo si sia attenuto ai suoi doveri nel servizio.

LE REAZIONI

«Siamo particolarmente soddisfatti – afferma l’avvocato Francioso – perché è emerso il corretto operato delle forze dell’ordine che sono intervenute con assoluta professionalità nel gestire una situazione difficile. Il maresciallo si riserva di procedere per calunnia».

URLA E SCHIAMAZZI

Al termine dell’udienza, che era a porte chiuse (i querelanti avrebbero potuto partecipare), davanti all’aula c’era il gruppo di “manifestanti” che, saputo della decisione e di non avere fatto in tempo a presenziare, ha iniziato a urlare (tanto che gli schiamazzi si sentivano al piano terra), chiedendo giustizia e di essere ascoltati dai giudici.

Ora, però, rischiano conseguenze per questo comportamento, soprattutto se dovesse essere appurato che il loro comportamento ha intralciato le udienze in corso.