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Murazzo, i frati cedono il convento e Porta Aperta punta ad allargarsi

Murazzo, i frati cedono il convento e Porta Aperta punta ad allargarsi

Ma Daniele Giovanardi si oppone: «Meglio creare alloggi calmierati per studenti»

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I frati francescani hanno manifestato l’intenzione di cedere il convento di San Cataldo, accanto al santuario della Beata Vergine del Murazzo, affinché gli spazi possano essere utilizzati da chi ne ha bisogno.

LA TRATTATIVA

Dopo averli proposti all’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, che però di strutture ne ha già a sufficienza, ora c’è una trattativa in corso con Porta Aperta, che proprio al Murazzo ha la sua sede e svolge la sua attività quotidiana a favore delle persone più fragili.

Nell’operazione non rientra ovviamente il Santuario e tutto ciò che riguarda la chiesa, gestita da diversi anni dai padri giuseppini del Murialdo dopo che i frati francescani si sono ritirati da Modena.

L’OPPOSIZIONE

C’è però chi si oppone a questa soluzione ed è Daniele Giovanardi, che gli spazi del Murazzo li conosce avendo operato proprio lì quando era presidente onorario della Confraternita Misericordia, prima del crac e del successivo iter giudiziario.

Giovanardi, ex primario del pronto soccorso di Modena e oggi in politica con il partito Democrazia Sovrana Popolare, ha scritto una lettera aperta al sindaco Gian Carlo Muzzarelli: «Il convento della Madonna del Murazzo e il suo splendido cortile interno appartengono da secoli a tutti i modenesi – esordisce – Accanto sorge il Cimitero monumentale, comunque un sito di massimo rispetto per i vivi e per i morti. Ora gli attuali proprietari (i frati minori dell’Antoniano di Bologna) hanno regalato tutto il complesso alla Curia di Modena, che però ha rifiutato il dono. Si è fatta avanti “Porta Aperta”, che acquisterà tutti gli edifici. Il generoso tentativo dei cittadini di riservare il luogo alla spiritualità e alla religiosità sta fallendo».

«ALLOGGI CALMIERATI PER STUDENTI»

Giovanardi, quindi, chiede «una pausa di riflessione, per mettere a conoscenza i modenesi di questa scelta e per proporre invece di riservare gli spazi ora in comodato d’uso a Porta Aperta ad alloggi calmierati per studenti universitari, quello che avrebbe dovuto essere l’uso originale».