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Modena, la cassa integrazione alla Maserati preoccupa i sindacati

Modena, la cassa integrazione alla Maserati preoccupa i sindacati

Il 25 incontro con Stellantis: «L’azienda dia risposte»

17 gennaio 2024
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La notizia della Cassa integrazione alla Maserati di Modena, che riguarderà circa 220 lavoratori per tre settimane (dal 29 gennaio al 17 febbraio), sta suscitando preoccupazione tra i sindacati.

«L’AZIENDA DEVE CHIARIRE»

«L'azienda nel prossimo incontro deve chiarire – spiega l’Rsu Maserati della Fiom Cgil - quali sono le prospettive rispetto ai mesi a venire. La non maturazione dei ratei per la maturazione di ferie e permessi nel mese di febbraio è ormai una possibilità concreta e questo è inaccettabile. Non è possibile che a pagare il prezzo della crisi di uno stabilimento siano sempre gli stessi, mentre dall'altra parte il gruppo Stellantis raggiunge obiettivi di margini di profitti stellari».

Si sarebbe potuto gestire diversamente l'andamento produttivo del 2023 stabilizzandolo su un numero di vetture più basso vista la contrazione del mercato estero ed evitare in questo modo la Cig, già fatta peraltro prima di Natale per una settimana?

«PIANO DA VERIFICARE»

«Negli ultimi due anni il polo modenese del Tridente ha centrato tutti gli obiettivi di produzione. In particolare nel 2023 la supersportiva MC20 (1244 esemplari, ndr) ha saturato la capacità produttiva – sottolinea invece Alessandro Gamba, segretario aggiunto della Fim Cisl Emilia Centrale – Sappiamo che lo stabilimento Maserati di Modena è in difficoltà da qualche settimana e il 2024 si è aperto con un forte calo degli ordini per la MC20. Noi verificheremo con l’azienda l’attuazione del piano industriale per i nuovi modelli e l’implementazione della piattaforma full electric Folgore sulla MC20. Inoltre chiederemo a Maserati di confermare gli investimenti sul nuovo impianto di verniciatura dedicato alla personalizzazione dei veicoli. Nel nuovo assetto dei centri di ricerca e sviluppo del Gruppo Stellantis sarà fondamentale che il Maserati Innovation Lab, importante realtà legata alla ricerca e progettazione, abbia una sua continuità e non subisca ridimensionamenti, perché - conclude il segretario aggiunto della Fim Cisl Emilia Centrale – Maserati deve continuare a investire sulla qualità e distintività del suo brand».

UN INCONTRO IL 25 GENNAIO

I sindacati modenesi (ricordiamo che la richiesta di Cig riguarda anche oltre duemila e duecento lavoratori torinesi di Mirafiori) il 25 gennaio avranno un incontro con i rappresentanti dell’azienda per discutere di tutto questo.

La produzione a marchio Maserati a Mirafiori si è addirittura dimezzata rispetto al 2022, con appena 8.680 unità e cinque modelli (Gran Turismo e Gran Cabrio, appena presentate, Levante, poi Ghibli e Quattroporte in via di esaurimento nel 2024). Quest’anno è previsto il completamento del lancio produttivo della nuova versione elettrica di Gran Turismo e Gran Cabrio. Il suv medio Grecale, prodotto a Cassino, da solo ha realizzato oltre 17mila unità sulle 27 mila complessive del Tridente.

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