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La fiera

Sant’Antonio più forte della pioggia: Modena è pronta per San Geminiano

Paola Ducci
Sant’Antonio più forte della pioggia: Modena è pronta per San Geminiano

I protagonisti in fiera? La porchetta e il nuovo copri-asse da stiro scintillante

18 gennaio 2024
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Modena Nonostante una fredda e fastidiosa pioggerella invernale, la tradizionale fiera di Sant’Antonio è stata anche quest’anno, tutto sommato, un successo. Fin dalla prima mattinata, la gente (molta proveniente dai paesi vicini), si è riversata nel cuore della nostra città accompagnata dallo sfrigolio noto di carne e dagli inconfondibili aromi delle salsicce alla piastra e delle maxi frittellone. All’arrivo in fiera poi, agli occhi balzavano, come vuole la tradizione, le tantissime “porchette” che gli ambulanti hanno cominciato ad affettare e vendere fin dalle prime ore di mercoledì. «Certo non sono più quegli anni in cui non si riusciva a camminare per a causa della folla – racconta Gianni Castellari, apicoltore delle prime colline di Sassuolo che vanta ben 45 anni di presenza in fiera- ma in ogni caso è bene sempre esserci perché è una tradizione che i modenesi si aspettano». Ed in effetti, parlando con le persone presenti in fiera è emerso che a «Sant’Antonio e a San Geminiano un giro in fiera è d’obbligo – racconta Cristina Ruffo, modenese – perché certi prodotti ed oggetti o li trovi in queste occasioni o ci devi rinunciare in quanto nei negozi tradizionali non sono in vendita».

Anche quest’anno sulla via Emilia Centro non sono così mancati i venditori “show-man”, con tanto di microfoni ad archetto e doti attoriali istrioniche che invogliavano all'acquisto di prodotti dall’apparenza quasi magica: vedi i trita verdura multi-forma, gli stracci che lavano e lucidano vetri e specchi con una sola passata o gli “scaldotti” per le mani a base di semi naturali. La novità senza dubbio più apprezzata dalla gente è stata però “lo stirello”, un copri asse da stiro dall’aspetto scintillante che sembra facilitare la stiratura anche dei tessuti più sgualciti. Ma come sempre, chi l’ha fatta da padrone sono state le bancarelle degli street food regionali, per la maggior parte provenienti da Toscana, Sicilia, Puglia, Romagna e Piemonte.

«In vetta alle scelte dei modenesi rimane comunque “sua maestà” la porchetta – raccontano ridendo i titolari di un banco di prodotti toscani che farcivano senza sosta giganteschi pani e focacce – siamo titolari di una storica bottega di prodotti tipici alimentari nel cuore di Firenze, ma alle due fiere di gennaio modenesi non ci rinunceremmo mai. Sono ormai 10 anni che veniamo – informano – ed è sempre un immenso piacere esserci». E se verso l’ora di pranzo, nonostante la pioggia diventata battente, le persone che hanno deciso di mangiare in fiera non sono mancate, c’è anche chi ha anticipato la pausa già verso 11.30, come Antonio da Soliera: «Erano anni che non venivo a Modena per Sant’Antonio e ho deciso di rifarci un salto per degustarmi un panino e una birra dai sapori unici che solo le due fiere modenesi sanno offrire».

«A Modena si dice che Sant’Antonio sia la prova per San Geminiano – conclude infine Renata Gualdi, dopo aver fatto benedire il suo piccolo cagnolino alla funzione religiosa nella chiesa di Sant’Agostino che ogni anno si replica nel giorno del santo, noto per essere anche il protettore degli animali – se è un successo la fiera di Sant’Antonio non potrà che esserlo anche quella di San Geminiano».