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Il progetto a Finale: «Dare nuova vita ai vestiti usati o scartati»

Laura Solieri
Il progetto a Finale: «Dare nuova vita ai vestiti usati o scartati»

La sartoria sociale Manigolde protagonista con l’associazione per la Responsabilità sociale d’impresa

23 gennaio 2024
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Finale Un modo per dare – o meglio ridare il giusto valore all’uso consapevole delle risorse e all’ambiente che ci circonda. È questo l’obiettivo del progetto di re-fashion “Io merito una seconda chance” che mette al centro il rispetto per l’ambiente e le persone, nato dal sodalizio tra l’Associazione per la Responsabilità sociale di impresa (Rsi) di Modena e la sartoria sociale Manigolde dell’associazione Manitese Finale Emilia.

LA RINASCITA

Lo scopo è quello di sottrarre materiali destinati alla discarica e dare loro una seconda possibilità, per produrre nuovi capi di abbigliamento che possano essere rimessi sul mercato, indumenti sostenibili ma anche bellissimi. «Il progetto è appena partito e si concluderà indicativamente ad aprile – spiega Elena Salda, presidente dell’Associazione per la Rsi - Il primo step consiste nella raccolta di materiale tra le nostre aziende socie: giacche o camicie in disuso, vecchi canovacci o tovaglie dalle cucine delle nonne, in quei bei tessuti di una volta, ma mai usati perché troppo diversi dallo stile attuale, abiti non indossati da anni perché troppo lunghi, troppo corti, troppo ricamati. Ogni capo ha una storia da raccontare e ogni dettaglio contribuisce a rendere unico il progetto. I capi raccolti verranno destinati a persone che potrebbero trovare in essi la perfezione perduta. Verrà data vita a nuove storie e, allo stesso tempo, verrà liberato spazio da cassetti e armadi».

LA SFILATA

Tra i capi raccolti, Manigolde farà una prima selezione per creare una collezione completa, riciclando, ritagliando, ricucendo, reinventando ogni pezzo. In primavera, si potranno ammirare i risultati della creatività e dell’ingegno delle volontarie sarte di Manigolde in una sfilata speciale, per una serata di spettacolo e solidarietà durante la quale gli abiti potranno essere acquistati per supportare l’attività della sartoria. La sfilata verrà organizzata all’interno di uno degli stabilimenti delle aziende socie della Associazione per la Rsi per avvicinare il più possibile il mondo delle imprese al sociale e viceversa. «L’obiettivo, dal grande valore simbolico e sociale, sarà quello di trovare una casa per ogni capo. E così la passerella racconterà nuove storie e darà linfa vitale a nuovi progetti, in un circolo virtuoso – dice Salda – Ad ogni azienda socia abbiamo chiesto di portare cinque capi, accompagnati da una piccola descrizione. Considerando che le aziende socie sono più di 40, ci aspettiamo di ricevere circa 200 capi di abbigliamento, pronti ad essere reinventati».

CHI SONO

L’Associazione per la Rsi si occupa da anni del tema dell’inserimento lavorativo con un approccio di innovazione sociale per un miglioramento della qualità e della sostenibilità dell’intero sistema. Manigolde persegue il medesimo obiettivo, creando opportunità per persone in difficoltà, introducendole in percorsi formativi, esperienziali e paritari, per professionalizzare le competenze sartoriali di chi, per diverse ragioni, ha difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. «Siamo entusiaste di questa collaborazione che unisce il mondo del profit e non profit – commenta Lucrezia Roncadi, presidente Manitese – Questo ci permette di generare bene comune attraverso atti concreti e rendere tangibile una delle nostre mission: consapevolizzare i consumatori ad un acquisto più cosciente e moderato, e a far passare il concetto di riutilizzo e recupero dei capi».

IN CARCERE

Manigolde ha anche portato la sua attività all’interno della sezione femminile del carcere S. Anna a Modena, dove diverse detenute sono state accompagnate da una ventina di volontarie e una tutor esperta in un percorso di formazione. Le volontarie accompagnano le detenute nella confezione di borse, grembiuli e tovaglie per conto di aziende e privati e gli ordinativi sono sempre in crescita. I ricavi delle vendite vengono poi divisi tra le lavoratrici che si segnano le ore impegnate. «Come presente natalizio – conclude Salda – ho deciso di donare a tutti i soci dell’Associazione per la Rsi una shopper confezionata proprio in carcere. “Fuori di Fiore” è il nome dell’iniziativa, perché anche dietro le sbarre possono fiorire bei progetti, un messaggio di rinascita e speranza, per tutti». 

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