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Savignano, la denunica del Valsa: «Offese razziste al nostro giocatore. Siamo indignati»

Savignano, la denunica del Valsa: «Offese razziste al nostro giocatore. Siamo indignati»<br type="_moz" />

La vittima del gravissimo episodio accaduto sul campo dal calcio è l'esperto e conosciuto attaccante Aning

24 gennaio 2024
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Savignano Proprio in questi giorni il mondo del calcio deve fare i conti, una volta di più, con gravi episodi di razzismo. È successo in Serie A, con i cori dei sostenitori dell’Udinese rivolti al portiere del Milan, il francese Mike Maignan, e nello scorso fine settimane è accaduto anche a Savignano in Seconda categoria. In questo caso non c’entrano i tifosi di una squadra piuttosto di un’altra, ma ad essere coinvolto è un giocatore dei bolognesi dello Sporting Vado che ha rivolto espressioni razziste all’attaccante del Valsa Savignano, Peter Aning.

IL RACCONTO
È questa la denuncia della stessa società savignanese che può contare sull’esperta punta, vecchia conoscenza del calcio modenese avendo militato in diverse squadre dilettantistiche.

Ecco, dunque, il racconto e la denuncia del gravissimo episodio da parte del club gialloverde: «La società Valsa Savignano – si legge – esprime la piena e totale solidarietà al proprio calciatore Peter Aning, che domenica scorsa in occasione della gara di campionato Valsa-Sporting Vado è stato vittima di deplorevoli insulti e offese razziste».

LA SOCIETA' SAVIGNANESE
Quindi il grave episodio con il Valsa Savignano che entra nel dettaglio: «Responsabile delle offese un calciatore della squadra avversaria che purtroppo non è stato sanzionato dal direttore di gara, che non le ha sentite. In compenso le hanno sentite alcuni compagni di squadra e sicuramente anche altri giocatori della squadra avversaria. A livello mediatico fanno più clamore gli episodi o i cori sui campi di Serie A, ma noi vogliamo portare la massima attenzione sui questi episodi, che condanniamo fermamente, che succedono sui campi di calcio dilettantistici. Riteniamo sia una vergogna e il calciatore che si è reso responsabile delle offese dovrebbe solo vergognarsi e meriterebbe una sanzione che lo tenga lontano dai campi per un periodo. In modo possa riflettere. Purtroppo così non sarà perché non è stato sanzionato nel momento opportuno, ma noi sappiamo come sono andate le cose. Rinnoviamo la solidarietà a Peter Aning, con la speranza non accadano più queste situazioni».