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Il caso

Modena, Cane sempre chiuso sul balcone. Le guardie zoofile usano i droni

Stefania Piscitello
Modena, Cane sempre chiuso sul balcone. Le guardie zoofile usano i droni<br type="_moz" />

Denunciato per maltrattamenti il padrone. Animale trasferito in canile

25 gennaio 2024
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Lo teneva in un balcone di tre metri quadrati, giorno e notte, anche con condizioni climatiche avverse. I pochi momenti in cui lo faceva entrare in casa erano quelli in cui arrivavano le Guardie zoofile di Modena Fareambiente, allertate da alcuni cittadini, per verificare cosa stesse accadendo a quel cane e in che condizioni fosse tenuto. Qualcosa però non tornava al gruppo delle guardie che così hanno iniziato con una serie di appostamenti notturni, utilizzando droni e visori, avendo conferma di quanto da tempo alcuni residenti avevano segnalato: quel cane, un Akita, costretto in un terrazzino e sottoposto alle intemperie.

Per il padrone è scattata una denuncia e l’animale è stato sequestrato. Stessa sorte anche per altre due persona – un proprietario di due lupi cecoslovacchi e la persona che se ne prendeva cura – che sono state denunciate per maltrattamento di animali perché, i due lupi, erano costretti a vivere un uno stato di degrado che ne annullava la dignità.

Sono le ultime due storie raccontate dal coordinatore provinciale Guardie zoofile Fareambiente, Stefano Diana: «Solo l’anno scorso – spiega – abbiamo effettuato più di dieci sequestri e denunciato un paio di persone. Andiamo “giù pesante” quando c’è da salvare un cane. Ma non siamo sceriffi: se ci troviamo di fronte a casi diversi, come cani senza microchip, non stacchiamo subito il verbale, ma indirizziamo le persone verso il giusto comportamento». Il 2024, però, si è aperto con due episodi pesanti. Protagonista del primo, un Akita, costretto a trascorrere giorno e notte su un balconcino. Sono stati i vicini di casa i primi a segnalare i presunti maltrattamenti.

«Tutte le volte che andavamo a verificare – spiega Stefano Diana – il cane era all’interno dell’abitazione. Così abbiamo iniziato con un’attività articolata, alternandoci notte e giorno, in generale in svariati momenti. Abbiamo utilizzato visori notturni e droni, raccogliendo prove e ascoltando anche i racconti dei vicini di casa. Foto, video e testimonianze delle condizioni in cui era tenuto l’animale, che ci hanno permesso di convincere il magistrato a emettere un decreto di perquisizione e sequestro, poiché per non fare scattare la confisca non faceva più accedere alla proprietà privata».

Il cane adesso si trova in un canile e il proprietario rischia un processo per maltrattamenti, spese legali e sanzioni pesanti: «Le multe possono arrivare fino a 30mila euro», specifica Diana.

Una storia simile arriva da Novi dove due lupi cecoslovacchi erano chiusi all’interno di un box che permetteva un’area di movimento di soli 5 metri l’uno.

«Completavano lo scenario numerosi escrementi,acqua lurida – così le guardie zoofile – e una sola cuccia disponibile spesso contesa dai due cani». C’erano già stati sopralluoghi da parte dei vigili urbani di Novi: «Abbiamo nominato – continua il coordinatore delle guardie zoofile – che ha stilato una redazione sullo stato di maltrattamento dei due lupi. Anche in questo caso la procura di Modena ha convalidato il sequestro».