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Crg, a Fiorano chiusura decisa: ma non si sa ancora la data esatta

Crg, a Fiorano chiusura decisa: ma non si sa ancora la data esatta

Cgil: «Assurdo, il Consiglio di amministrazione non decide»

31 gennaio 2024
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Fiorano Chiudiamo? Sì. Quando? Come? Non lo sappiamo. Una vicenda paradossale quella dell’azienda CRG Srl di Fiorano – colorificio per ceramiche con 19 lavoratori – che lo scorso 18 dicembre ha comunicato formalmente la volontà di cessare l’attività. Ma il consiglio di amministrazione non riesce a riunirsi per decidere quando e con quali modalità, lasciando così i lavoratori nell’incertezza più totale sul loro destino.

La storia viene raccontata in un comunicato della Cgil: “Il 9 ottobre la Filctem Cgil viene convocata dalla direzione aziendale per discutere i termini per un accordo di cassa integrazione ordinaria. Fin qui tutto normale: si fa la discussione con l’azienda, si convoca l’assemblea per informare i lavoratori.

Una situazione da tenere certamente monitorata, ma nulla di cui preoccuparsi troppo, poiché la cassa integrazione ordinaria prevede la ripresa dell’attività lavorativa.

Il 18 dicembre però arriva una nuova convocazione dell’azienda, che questa volta comunica la volontà di cessare l’attività. La Filctem Cgil chiede nel dettaglio quali siano le ragioni della decisione assunta e viene spiegato che l’azienda è nell’impossibilità di approvvigionamento delle materie prime e di prodotti da rivendere, a cui si aggiunge una scarsissima disponibilità di liquidità, che impedisce qualsiasi attività di produzione.

Chiediamo quindi di attivare immediatamente tutte le procedure per la richiesta di Cigs per cessazione dell’attività, a tutela dei dipendenti. Il sindacato è convocato il 19 gennaio alla presenza dell’ Agenzia regionale per il lavoro, provincia e direzione generale dei rapporti di lavoro e relazioni industriali ma – ed eccoci all’imbarazzante paradosso - il rappresentante dell’azienda chiede di rinviare l’incontro ad altra data poiché nessuno dei consiglieri si è presentato alla riunione del CdA. Ergo non è stato possibile assumere alcuna decisione.

Viene rinviato tutto al 26 gennaio ma, ancora una volta, ci chiedono di posticipare la convocazione poiché il consiglio di amministrazione riunito il 29 gennaio ancora una volta non ha assunto alcuna decisione ed è tutto rinviato al 1° febbraio perché sembra impossibile o complicato che il Consiglio riesca ad assumere delle decisioni definitive. È vero che alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione si trovano in diverse parti del mondo, nello specifico Arabia Saudita e Gran Bretagna, ma siamo nel 2024 e risulta poco credibile che il consiglio non possa riunirsi per decidere il destino dell’azienda. Ci sembra ci sia poco interesse o superficialità nel dovere assumere decisioni che avranno un impatto sul futuro dei propri dipendenti.

Riteniamo questo comportamento inaccettabile ed irresponsabile. Come si può trattare con così tanta leggerezza e superficialità un argomento del genere? Come si può comunicare che si cessa un’attività e non sapere quando e con quali modalità?”.