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Il reportage

I carabinieri sugli sci, garanzia di sicurezza sulle piste del Cimone

Manuel Marinelli
I carabinieri sugli sci, garanzia di sicurezza sulle piste del Cimone

Una giornata con i militari impegnati nel comprensorio. Attenzione all’alcol test: chi scia ubriaco rischia multe salate

31 gennaio 2024
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Pavullo Armati di motoslitta e barella, i carabinieri sciatori sorvegliano come ogni anno il comprensorio sciistico del Cimone, con attività di soccorso e prevenzione. Tra queste ultime una novità è scattata proprio nel 2024: l’alcol test. Già, perché come stabilito dal decreto legislativo 40/2021, sulle piste, o meglio in baita, bisognerà prestare maggiore attenzione alle quantità di alcol, per non rischiare di incappare in una multa decisamente salata, da 250 fino a oltre 1000 euro se si oltrepassa il limite consentito. Si tratta di sanzioni rientranti nel campo amministrativo, non certo penale come se si fosse alla guida, che comportano lo stop della giornata sugli sci e il pagamento di un’ammenda.

I carabinieri, muniti di precursore, effettuano un primo rilevamento non invasivo proprio sulle piste. Se il segnale è verde via libera, diversamente, in caso di positività, si invita lo sciatore presso l’ufficio più vicino, come quello sotto la terrazza del passo del Lupo. Qui si effettua un test più preciso che permette di capire se effettivamente il valore supera la norma. In quel caso arrivano multa e stop.

«Si tratta di una misura preventiva – racconta il capitano Alberto Giordano, Comandante della compagnia di Pavullo – che invita a usare la testa anche in momenti di vacanza come può essere un fine settimana sulla neve».

Uno dei primi ad essere fermati per un controllo è un padre di famiglia, in compagnia del figlio. Per lui nessun problema, semaforo verde e una stretta di mano da parte dei carabinieri, che augurano un buon proseguimento di giornata e si congratulano per il buon esempio mostrato ai più giovani. A tal proposito, le normative più recenti impongono anche il casco per i minori di 18 anni: questo e una serie di comportamenti da tenere sulle piste, come il dare la precedenza a chi arriva da valle, sono una delle tante raccomandazioni che i carabinieri non stancano mai di ripetere agli sciatori.

Ma l’attività non si ferma qui. Il nucleo dei carabinieri sciatori, composto da militari dalle stazioni di Sestola, Pievepelago e Fanano, più ulteriori aggregati nei periodi di maggior affollamento, offre anche un capillare servizio di soccorso agli infortunati. Con le tre motoslitte in dotazione, munite di barella e lampeggiante, i carabinieri si fanno carico di decine e decine di segnalazioni, nell’arco del comprensorio che va dal Cimoncino a Le Polle. Nelle giornate più intense le motoslitte non si fermano un secondo. I carabinieri impiegati dal comando provinciale di Modena, sono tutti soccorritori di primo livello, in grado di fornire un primo aiuto a chi si fa male cadendo dagli sci. Capita di tutto e loro non si tirano certo indietro: da una semplice ferita fino a traumi e fratture anche gravi. Tra le loro competenze, indispensabile il massaggio cardiaco, e non mancano i defibrillatori nella loro “basi” sparse per il comprensorio.

Il lago della Ninfa è una calamita per i turisti. E proprio qui si concentra un altro pericolo che i carabinieri hanno ben in mente. Negli scorsi giorni numerose famiglie hanno lasciato i propri bambini liberi di giocare sullo strato d'acqua ghiacciato, incuranti del pericolo e dei cartelli di divieto. I controlli da parte dei carabinieri, coordinati dal capitano Giordano, sono stati intensificati per aumentare la sicurezza in uno dei luoghi simbolo del Cimone. Ora le temperature hanno in parte sciolto lo strato, ma qualora il lago tornasse a ghiacciarsi e la situazione a ripetersi, sono pronte multe da 25 fino a 150 euro