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Il caso nazionale

Modena, lo studente del Barozzi verso la sospensione. Ma rischia anche un altro rappresentante

Paola Ducci
Modena, lo studente del Barozzi verso la sospensione. Ma rischia anche un altro rappresentante<br type="_moz" />

Ieri il consiglio di classe si è espresso ancora a favore dei ragazzi

02 febbraio 2024
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MODENA. Chi ha respirato l’aria del Barozzi in questi giorni, da quando cioè lo studente Damiano Cassanelli è stato vittima di una nota disciplinare che rischia di concretizzarsi in 12 giorni di sospensione per aver rilasciato una intervista alla Gazzetta di Modena, ha capito che la situazione rimane piuttosto tesa.

IL CONSIGLIO DI CLASSE
Ieri si è riunito un altro consiglio di classe per esaminare il caso analogo di un altro rappresentante di istituto, colpevole, secondo qualcuno, di aver criticato alcune modalità adottate dalla scuola nel rapporto con gli studenti. Anche in questo caso ha prevalso il buon senso e il consiglio di classe, all’unanimità, ha escluso la necessità di prendere provvedimenti disciplinari come auspicato in una nota apparsa sul registro di classe ai danni del ragazzo. Vedremo se, anche questa volta, si deciderà di forzare la mano convocando il consiglio di istituto.
Il clima comunque non è dei migliori. Aria pesante al punto che di questo argomento meno se ne parla e meglio è. Ma c’è chi vuole andare fino in fondo alla vicenda e dare un segnale ai ragazzi, che già hanno scioperato e diffuso i manifesti “Siamo tutti Damiano”. E questa volta sembrano essere proprio i professori.

CIRCOLA UN DOCUMENTO
Intanto, dopo il diniego del consiglio di classe a prendere decisioni negative verso il ragazzo e dopo il passaggio in consiglio di istituto di cui si aspetta la ratifica del provvedimento se mai sarà ufficializzato (l’augurio è che si trovi una soluzione diversa a cominciare dal dialogo), una parte del corpo docente del Barozzi ha trovato un modo per affermare alcuni principi: lo farà in un documento che gli insegnanti stanno firmando.
Il testo non è ancora definitivo ma gli insegnanti promotori sono partiti da un concetto chiave: auspicare nella revoca del provvedimento del consiglio di istituto. Oltre a questo una sostanziale critica verso il procedimento adottato. Il testo sarà licenziato nei prossimi giorni, ma a proposito di insegnanti che hanno scritto ce ne sono altri. Il consiglio di classe che aveva rifiutato i provvedimenti punitivi per Damiano Cassanelli ieri ha scritto anche all’ufficio scolastico provinciale e all’ufficio scolastico regionale per mettere a conoscenza le autorità scolastiche di tutto quanto sta accedendo dentro al Barozzi. Una sorta di memoria, come quella inequivocabile che era stata presentata al consiglio di istituto: «In generale – si legge nel documento – con riferimento ai fatti riportati, riteniamo che lo studente abbia agito in qualità di rappresentante d’Istituto, delegato a portare avanti le istanze degli studenti della scuola che erano emerse nelle assemblee di classe e nel comitato studentesco. Riteniamo che un provvedimento sanzionatorio da parte del Consiglio d’Istituto, organo che secondo la normativa è competente in caso di commissione di reati che violano la dignità o minacciano l’incolumità delle persone, sia inadeguato al comportamento dello studente. Tutt’al più la condotta del ragazzo potrebbe rientrare tra le ipotesi sanzionabili da questo Consiglio di classe». l