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Modena, studente rischia la sospensione. Il ministero: «Può fare ricorso»

di Paola Ducci
Modena, studente rischia la sospensione. Il ministero: «Può fare ricorso»<br />
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È stato verificato il provvedimento del consiglio di istituto del Barozzi. «Preso a larga maggioranza. L’ufficio scolastico regionale valuterà»

03 febbraio 2024
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Una risposta che lascia spazio all’autonomia della scuola e alla replica del ragazzo, e non entra nel merito della vicenda. Come dire: in questa prima fase è giusto che resti tra le mura della scuola, poi si vedrà se lo scontro sul piano giuridico dovesse continuare. Il ministero dell’Istruzione intanto ha acquisito gli atti e ha preso tempo per vedere i passi successivi. Anche perchè lo studente del Barozzi che rischia 12 giorni di sospensione per una intervista rilasciata alla Gazzetta non ha ancora ricevuto la notifica della sospensione.

Il commento

«In relazione alla vicenda dello studente Damiano Cassanelli - scrivono da Roma - su richiesta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il dipartimento Istruzione del Ministero ha assunto informazioni dall’ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna circa l’irrogazione della sanzione. Alla luce delle verifiche fatte, la sanzione della sospensione di 12 giorni risulta essere stata comminata allo studente a larga maggioranza dal Consiglio d’istituto, organo rappresentativo di tutte le componenti scolastiche. Qualora lo studente si ritenesse leso nei suoi diritti potrà appellarsi all’organo di garanzia istituito presso l’Ufficio scolastico regionale, che provvederà a valutare la conformità della sanzione al regolamento d’istituto e la correttezza della procedura».

Il Pd prova comunque a fare un po’ di pressing.

«Il giovane studente si è fatto portavoce di un disagio crescente tra gli studenti - scrivono i parlamentari modenesi - proprio in qualità di rappresentante, e quindi nello svolgimento di una funzione che legittima il diritto alla libertà di espressione e di critica; secondo la dirigenza avrebbe messo in cattiva luce la scuola, offendendone la reputazione; crediamo che la vicenda meriti un chiarimento perché tocca direttamente un tema centrale come quello della libertà di parola e di espressione, riconosciuto e tutelato dallo stesso Statuto delle studentesse e degli studenti», spiegano in una interrogazione rivolta al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara i parlamentari modenesi del Partito Democratico Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, insieme alla responsabile Scuola nazionale del PD Irene Manzi, alla vicepresidente della Camera Anna Ascani e ai colleghi parlamentari Ilenia Malavasi, Andrea Gnassi e Ouidad Bakkali. Interrogazione che si aggiunge a quelle già presentate da Verdi e Cinquestelle.

Ora si tratterà di capire come la questione andrà avanti a scuola: il prossimo passo, infatti, è capire se la notifica del provvedimento di sospensione arriverà nei tempi prestabiliti. E se un altro consiglio di istituto sarà convocato per dibattere dell’altro rappresentante, anche lui già “salvato” dal suo consiglio di classe.

L'altro caso

Va ricordato che giovedì si è riunito un altro consiglio di classe per esaminare il caso analogo di un altro rappresentante di istituto, colpevole, secondo qualcuno, di aver criticato alcune modalità adottate dalla scuola nel rapporto con gli studenti. Anche in questo caso ha prevalso il buon senso e il consiglio di classe, all’unanimità, ha escluso la necessità di prendere provvedimenti disciplinari come auspicato in una nota apparsa sul registro di classe ai danni del ragazzo. Vedremo se, anche questa volta, si deciderà di proseguire convocando il consiglio di istituto. Il clima comunque non è dei migliori.