Gazzetta di Modena

Modena

L'intervento

Modena, «Caso Barozzi, dal Ministero solo parole fredde e vergognose»

di Paola Ducci
Modena, «Caso Barozzi, dal Ministero solo parole fredde e vergognose»<br type="_moz" />

La senatrice Enza Rando (Pd) attacca Valditara e lo invita a prendere posizione. Intanto domani assemblea sindacale dei docenti per condividere un documento

04 febbraio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





i«La risposta del Ministero? Una vergogna». Parola di Enza Rando, senatrice e componente della commissione istruzione, che non la manda certo a dire e si inserisce a gamba tesa nel dibattito scatenato da quello che ormai è noto in tutta Italia come “caso Barozzi”: Damiano Cassanelli, rappresentante di istituto, rischia dodici giorni di sospensione per aver rilasciato una intervista al nostro giornale nella quale criticava alcuni aspetti della scuola.

Ieri, infatti, avevamo pubblicato la nota del Ministero che rimandava tutto al contesto scolastico, evidenziando che il ragazzo avrebbe potuto presentare ricorso.

Ma il tema, in attesa di capire se il provvedimento sarà ratificato, è un altro. Lo sanno bene anche i docenti del Barozzi, che hanno convocato per domani pomeriggio un’assemblea sindacale nella quale si discuterà il documento da sottoscrivere in difesa del ragazzo.
 

Il commento
«La scuola è inclusione, dialogo. Non è un luogo di punizione, e soprattutto non è il luogo in cui si punisce chi esprime un’opinione. Davvero il Ministro Valditara non ha nulla da dire su ciò che è accaduto allo studente Damiano Cassanelli a Modena? - continua Rando - Uno studente è stato sospeso per dodici giorni solo per aver fatto un’intervista in cui segnalava le criticità dell’edificio scolastico – aggiunge Rando - È un’assurdità, perché il compito della scuola dovrebbe essere quello di accogliere le opinioni, anche le critiche, e far nascere un confronto. Il Ministero ha inviato una richiesta di chiarimenti ed emesso un freddo comunicato in cui evidenzia che la decisione è stata adottata a maggioranza dal consiglio d’istituto, e che lo studente potrà ricorrere agli organi di garanzia. È una vergogna – evidenzia la senatrice Pd - risolvere una vicenda come questo con un freddo comunicato di quattro righe».

«Ci aspettiamo parole chiare dal Ministro Valditara sul suo modello di istruzione. D’altronde questa idea della scuola come luogo di punizione emerge anche nelle proposte di legge che stanno arrivando in Parlamento. Al loro modello – conclude Enza Rando - noi opporremo una scuola che sia inclusione, ispirata ai valori di Don Milani».

Sul tavolo del ministro ci sono già anche diverse interrogazioni, tra Cinquestelle, Verdi e Pd: «È una punizione ingiusta per un ragazzo che semplicemente ha espresso le proprie idee. Credo che compito della scuola sia coltivare e spronare lo spirito critico dei ragazzi e delle ragazze, favorire la libertà di pensiero e di espressione, invitare al dialogo costruttivo, essere un luogo di crescita personale e umana. Presenterò dunque un’interrogazione al Ministro dell’istruzione Valditara affinché faccia chiarezza sull’episodio. Il dissenso espresso in maniera civile va ascoltato, non punito», ha ribadito anche ieri la deputata del Movimento Cinquestelle Stefania Ascari. l