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La spiegazione

Modena, studente sospeso per un’intervista. La preside: «Il Barozzi non è una scuola autoritaria né punitiva»

Modena, studente sospeso per un’intervista. La preside: «Il Barozzi non è una scuola autoritaria né punitiva»

Lorella Marchesini rompe il silenzio e motiva il provvedimento a carico di Damiano Cassanelli: «Decisione assunta a larga maggioranza, nel rispetto della legge, dal Consiglio d’Istituto»

10 febbraio 2024
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MODENA.  Lorella Marchesini, dirigente scolastica dell’Ites Barozzi di Modena, interviene per la prima volta sul provvedimento di sospensione a carico di Damiano Cassanelli, il rappresentante d’istituto reo di aver infangato il nome della scuola dopo aver rilasciato dichiarazioni ritenute non veritiere e denigratorie alla Gazzetta di Modena.

LA NOTA UFFICIALE

«Ora che la vicenda dello studente sospeso è diventata di dominio pubblico e si è saputo, da lui stesso, dalla stampa, dai chiarimenti forniti dal Ministero, che lo studente dell’Istituto tecnico economico “Barozzi” di Modena non è stato sanzionato per avere espresso le sue critiche al funzionamento della scuola, ma per avere rilasciato, nel corso di un’intervista, dichiarazioni denigratorie nei confronti dell’istituzione e dell’intera comunità scolastica, si possono fare alcune considerazioni», esordisce la preside in una nota ufficiale.
«Valutare sul piano dell’educazione questo comportamento – prosegue – non è cosa banale né scontata perché chiama in causa un tema educativo per eccellenza: fin dove può spingersi la libertà di esprimere il proprio pensiero senza ledere la dignità e la reputazione altrui? È il bilanciamento necessario tra libertà e rispetto dell’altro. Tutti siamo convinti che la scuola sia il luogo del dialogo e del confronto ma anche dell’educazione alla responsabilità. I temi educativi tuttavia sono complessi. Anche se siamo tutti animati dalle migliori finalità educative, possiamo avere idee diverse sulle azioni concrete per affrontare le singole situazioni. Sarebbe un errore credere di sapere sempre quale sia l’unica idea giusta».

 

DECISIONE ASSUNTA A LARGA MAGGIORANZA

«Per questo motivo – aggiunge la preside Marchesini – nella scuola nessuna decisione che riguardi il percorso formativo di un ragazzo è presa da una sola persona. In questo caso la decisione che, sebbene non condivisa, non può bastare a definire il “Barozzi” scuola autoritaria e punitiva, è stata assunta a larga maggioranza, nel rispetto della legge, dal Consiglio d’Istituto. Il Consiglio d’Istituto è presieduto da un genitore ed ha deliberato con il voto a scrutinio segreto di 16 persone. Sono genitori, insegnanti e studenti, tutti investiti, attraverso elezioni, del ruolo di rappresentanti delle rispettive categorie. Il Consiglio certo non ha inteso calpestare la libera espressione del pensiero né la libertà di stampa. Nel corso di quella stessa intervista, infatti, altri ragazzi hanno avanzato critiche e rivendicazioni ma non sono stati sanzionati. Se lo studente intenderà fare ricorso troverà un altro organo incaricato di rivalutare il suo comportamento. Questo potrà confermare la sanzione o fare valutazioni diverse da quelle seguite dal Consiglio d’Istituto ed annullarla o modificarla, come prevede il normale funzionamento di uno Stato di diritto».

IL BAROZZI VA AVANTI


Marchesini conclude: «Il “Barozzi” non è una scuola autoritaria e punitiva. Non lo è mai stata, è una scuola inclusiva, sia per i giovani del corso diurno sia per gli studenti del corso serale.
Il “Barozzi” va avanti. Continua con le sue attività: con la cura dell’apprendimento di ogni studente attraverso attività di recupero personalizzato, organizza attività specifiche per gli alunni non italofoni, pianifica una grande varietà di attività facoltative alle quali partecipano tanti studenti ogni pomeriggio, tra cui laboratori teatrali, corsi di matematica per l’università, progetti Erasmus, corsi di lingua straniera, certificazioni linguistiche e di informatica. Stimola il pensiero critico nella normale attività didattica, nei corsi di debate, nei laboratori di giornalismo. Offre borse di studio per finanziare stage lavorativi all’estero degli studenti e rimborsa completamente i costi delle certificazioni linguistiche agli studenti meritevoli e tanto altro ancora.
Questo, come pure sanno studenti e genitori, è il frutto dell’impegno quotidiano di tutto il personale scolastico, sia di coloro che hanno condiviso la decisione del Consiglio d’Istituto, sia di coloro che l’hanno avversata».