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Emergenza criminalità

Carpi, tira testate contro il muro e tenta di impiccarsi nella cella

Daniele Montanari
Carpi, tira testate contro il muro e tenta di impiccarsi nella cella<br type="_moz" />

Il 24enne arrestato la settimana scorsa ha picchiato altri quattro agenti

11 febbraio 2024
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Per quanto possa sembrare incredibile, una settimana dopo l’ha fatto ancora: ha aggredito di nuovo gli agenti del Commissariato di Carpi e ha fatto gesti inconsulti.

Protagonista della storia, lo stesso 24enne tunisino che venerdì 2 febbraio, dopo aver percosso quattro agenti vicino a Corso Fanti, in Commissariato ha mangiato pezzi di plastica e metallo (forse di un accendino) nel tentativo di sottrarsi all’arresto. Gli era stato dato il divieto di dimora in provincia, ma ieri l’altro gli agenti lo hanno trovato – assieme ad altri stranieri in condizione di irregolarità – in un capannone nella periferia della città, nell’ambito di un controllo da cui è emersa anche la presenza di 100 grammi di hashish. Il capannone quindi era con tutta probabilità una base di spaccio.

Il 24enne comunque – formalmente ancora in attesa di riconoscimento di protezione internazionale – è stato portato in Commissariato solo per accertamenti, riscontrando ovviamente l’inosservanza del divieto di dimora. Era venerdì pomeriggio ormai. Temendo che ci fossero gli estremi per essere portato al Cpr, il 24enne all’improvviso ha iniziato a dimenarsi e ha tirato delle testate contro il muro, all’interno del Commissariato. Mentre gli agenti tentavano di calmarlo, ha dato in escandescenze come l’altra volta e ne ha picchiati altri quattro, che hanno riportato prognosi dai cinque ai sette giorni. Inevitabile a questo punto un nuovo arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ma non è finita qui.

Il giovane infatti a un certo punto ha strappato in pezzo di coperta e ci ha fatto una specie di cappio con cui ha tentato di impiccarsi attaccandosi alle sbarre della cella di sicurezza. Per fortuna gli agenti non lo hanno mai perso di vista e sono riusciti a intervenire in tempo. È stato chiamato comunque il 118 per controllare le sue condizioni: il personale sanitario ha ritenuto necessaria in quella situazione la somministrazione di tranquillanti, e lui si è strappato l’ago della flebo dal braccio. Poi però i medicinali hanno fatto effetto, e si è messo tranquillo.

Ieri mattina, assistito dall’avvocato di fiducia Lorenzo Bergami, è comparso davanti al giudice Donatella Pianezzi per la direttissima. Il 24enne ha sostanzialmente sostenuto di aver fatto tutto questo perché aveva paura del rimpatrio, ma non è servito ad alleggerire a sua posizione. Il giudice ha considerato non solo la precedente aggressione della settimana scorsa, ma anche gli episodi che hanno condotto ad altri arresti nel settembre 2022 e nel giugno 2023. Da qui la decisione di mandarlo in carcere, con la prescrizione di sottoporlo a un periodo di osservazione psichiatrica a fronte delle sue tendenze autolesionistiche.l