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Il lutto

Modena, muore mentre gioca a calcio: oltre duemila euro per rimpatriare la salma di Youssouf

Modena, muore mentre gioca a calcio: oltre duemila euro per rimpatriare la salma di Youssouf<br type="_moz" />

Gli amici: «Volevamo fare un regalo a Keita, ora lo faremo tornare a casa»

17 febbraio 2024
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MODENA «Volevamo fargli un bel regalo di compleanno. Adesso lo faremo ritornare a casa». Gli amici di Youssouf Keita si fanno forza a vicenda e sostengono la famiglia del 28enne ivoriano morto domenica. Stava giocando con gli amici a calcio in un campo della Saliceta quando s’è sentito male all’improvviso.

LE DONAZIONI
Il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale di Baggiovara la sera. Gli amici hanno organizzato una raccolta fondi (Iban: IT97A0538712924000003025156) per sostenere le spese del rientro della salma. Alle 18 di ieri avevano raccolto 2.200 euro dei 3.800 richiesti dalle onoranze funebri Negrini. Al totale andranno aggiunte le spese per trasportare la salma dall’aeroporto ivoriano a Koun-Fao, dove risiede la famiglia. A fine gennaio Youssouf aveva visitato la madre, la compagna e il figlio di 9 anni. «Lo avevo visto due mesi fa ed era felicissimo di riabbracciare la famiglia – sottolinea l’amica Piera Sorrentino – Era tanto che non andava a trovarli. Stavamo organizzando per festeggiare il suo 29esimo compleanno (era nato il 28 febbraio 1995). Adesso stiamo raccogliendo i soldi per poterlo fare tornare a casa dalla famiglia. È sempre stato disponibile. Ci mancherà tantissimo».

GLI AMICI
«Era il mio migliore amico – sottolinea Abdulaye Sawadogo – Ne abbiamo passate tante insieme. Era sempre gentile con tutti e gli piaceva giocare a calcio».
«Amava il calcio – conferma Akrem Rebai, collega alla Brg Service – Domenica era andato a giocare una partita mentre il suo Paese, la Costa D’Avorio, era in finale in Coppa d’Africa».
A quanto appreso, Youssouf aveva avuto un precedente malore nel 2019. Era stato ricoverato e i medici gli hanno applicato un dispositivo chiamato “loop recorder” per monitorare il suo cuore.
Nei quasi cinque anni seguenti il dispositivo non avrebbe segnalato anomalie. L’ultima visita cardiologica era avvenuta pochi giorni prima della morte di Youssouf. Il medico gli avrebbe consigliato di prestare attenzione nel praticare attività fisica. Chi gli era vicino riferisce che lui si sentiva tranquillo per la sua condizione medica.
«Gli amici ricordano la gentilezza e la timidezza di Youssouf, disponibile e al tempo stesso riservato. «Era timido: parlava poco e sorrideva molto», ribadisce Margherita Palmieri, amica del gruppo.

IL RICORDO
«Era molto riservato, quasi schivo – riprende Piera – ma è sempre stato disponibile, non l’ho mai visto arrabbiato. Aveva imparato anche molto bene l’italiano».
La moschea di via delle Suore partecipa alla raccolta fondi, altre donazioni in arrivo dalla Brg Service e dalla cooperativa L’Angolo, che ha accolto Youssouf a Modena nel 2017.