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Ruspe in azione alle ex Fonderie di Modena, ma i fondi del Pnrr restano un mistero

Ruspe in azione alle ex Fonderie di Modena, ma i fondi del Pnrr restano un mistero<br type="_moz" />

La bonifica esterna attesa entro l’estate 2024

20 febbraio 2024
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MODENA. Entrano nel vivo i lavori alle ex Fonderie di Modena.

Sono iniziate le demolizioni in un’area di 1.375 metri quadri. È il cosiddetto lotto 2Aa, il terreno che ospiterà il Motor Valley Accelerator.

Democenter-Sipe stima un intervento da sei milioni e 249mila euro, di cui due milioni finanziati dalla Fondazione di Modena e ottocentomila euro dalla Regione.

I lavori in questione sono affidati alla ditta Ita Impresa generale spa, la stessa che si occupa della palazzina. Un secondo intervento sul lotto chiamato 2Ab interesserà in un secondo momento un’area di 790 metri quadri.

I lavori non interesseranno soltanto la parte industriale. È in corso la progettazione per bonificare l’area esterna (lotto 4), in cui i lavori dovrebbero partire entro l’estate.

Parlando di risorse, dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono in arrivo quasi due milioni di euro, ottenuti per i “siti orfani”.

Nell’intera zona delle ex Fonderie, per tutti i circa quarantamila metri quadri di estensione, si potrà girare soltanto a piedi o in bici.

Gli spazi per le auto saranno ricavati (in prevalenza) nel parcheggio di fianco a strada Santa Caterina, in cui saranno aumentati gli stalli.

Il progetto include la creazione di un corridoio “ecologico-ambientale” con collegamento ciclopedonale tra le ex Fonderie e la tangenziale.

Tra le novità in programma, il tratto di via Menotti di fronte alla palazzina diventerà una zona 30 e sarà ridisegnata la viabilità esistente.

Nel frattempo, va avanti il cantiere del lotto 1, che prevede la riqualificazione della palazzina destinata a diventare la sede dell’Istituto storico.

Il recupero dell’intero complesso industriale è atteso entro il 2026. Gli interventi complessivi sono stimati intorno ai 17 milioni di euro, di cui 13 milioni e 200mila euro finanziati dal Pnrr.

Un finanziamento “sub iudice” come altri in città, tra cui il nuovo teatro delle Passioni, l’ex Enel e l’auditorium della scuola media Carducci. Senza dimenticare cantieri conclusi, come gli impianti fotovoltaici nelle scuole Galilei, Gramsci e Rodari. Opere su cui il governo Meloni avrebbe l’intenzione di procedere a un “definanziamento”.

L’anticipazione era stata data dal quotidiano La Repubblica nel dicembre dello scorso anno, la conferma (o smentita) non è ancora arrivata.

Alla fine dei lavori, le ex Fonderie si trasformeranno nella sede del Distretto per l’accelerazione e lo sviluppo della tecnologia (Dast in breve).

Il Dast si occuperà di temi quali la mobilità sostenibile e l’utilizzo dell’idrogeno. Al suo interno potranno trovare ospitalità realtà innovative quali start-up e potranno essere organizzati incontri tematici. Inoltre, si potranno realizzare al Dast incubatori e acceleratori d’impresa oltre a centri di formazione.

L’appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla società cooperativa cortile Arco di Ravenna.

L’ente mandante è la società a responsabilità limitata Palaser di Casale Monferrato in provincia di Alessandria. L’esecuzione fa invece capo alla società per azioni Enrico Colombo di Sesto Calende, in provincia di Varese.

Infine, la progettazione è stata affidata alla società a responsabilità limitata Settanta7 di Torino e alla società per azioni Ets Engineering and Techical Services di Bergamo.