Gazzetta di Modena

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La simulazione del Parlamento europeo

Modena riscopre il Mep: l’Europa del domani si fa oggi

Carlotta Fornaciari
Modena riscopre il Mep: l’Europa del domani si fa oggi<br type="_moz" />

Al liceo Muratori San Carlo l’assemblea plenaria della sessione locale con Selmi e Tassoni. Oltre cento studenti: «Lavoriamo come i “grandi” a Bruxelles»

24 febbraio 2024
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MODENA. Completo elegante, fogli appuntati sparsi sul banco, la bic pronta a correggere gli ultimi dettagli. Da ogni postazione spunta un cartello bianco, con nome e codice identificativo. Ha inizio la fase locale del “Mep”, il progetto che ogni anno coinvolge centinaia di studenti delle scuole superiori italiane nella simulazione delle diverse attività del Parlamento Europeo: gli studenti diventano, a tutti gli effetti, la nuova classe dirigente, in un dibattito in cui ogni commissione può fare la differenza riguardo ai temi di attualità del mondo.

L'ASSEMBLEA LOCALE
Siamo nell’Aula magna del liceo Muratori San Carlo, dove ieri pomeriggio si è tenuta la prima delle due assemblee plenarie a conclusione della settimana della sessione locale. Oltre cento studenti partecipano, ognuno con il proprio ruolo nella “squadra”: le commissioni presenti sono dieci, e in ognuna ecco dieci studenti di tre licei modenesi: il Tassoni, il Muratori San Carlo e il liceo Selmi. L’assemblea plenaria è la prova del nove: durante tutta la settimana i delegati hanno messo in campo le proprie abilità, informandosi e costruendo una propria visione della realtà. Migrazioni, satelliti e “space economy”, intelligenza artificiale, parità di genere: ogni commissione ha affrontato un tema, gli appunti sui banchi sono pronti a essere sfoggiati.

LE REGOLE DEL "GIOCO"
Il tavolo della presidenza chiama la prima commissione a intervenire, inizia il dibattito: quando i fogli bianchi vengono sventolati in aria, la presidenza sceglie, qualcuno si alza in piedi, afferra il microfono e dice la sua. Sono 105 gli studenti che hanno superato la selezione scolastica accedendo alla fase locale, 35 per ognuna delle tre scuole: al termine della seconda assemblea, che si terrà oggi, otto delegati verranno scelti per partecipare alla fase regionale, che coinvolgerà le scuole di Toscana ed Emilia Romagna. «Ho iniziato in terza superiore per puro caso: all’inizio non volevo neanche partecipare, poi una mia amica mi ha spinta a iscrivermi ed è iniziata un’esperienza assurda – racconta Elisa Lazzaretti, referente scolastica del Tassoni – Mi sono qualificata per la fase internazionale, a Bruxelles, dove abbiamo trascorso una settimana; l’anno successivo ho fatto anche una seconda internazionale come chair (“referente” appunto, ndr), a Monaco: insomma un progetto che, oltre alle competenze, mi ha permesso di fare esperienze che non avrei potuto fare in altro modo».

TRA I PARLAMENTARI
Come Elisa, tanti hanno iniziato per caso, con il timore di parlare in pubblico, la timidezza, il caos degli impegni quotidiani. Qualcuno invece da tempo brama il momento della plenaria: «Ho conosciuto il progetto in seconda media, quando l’hanno presentato all’open day a scuola – spiega Sofia Rustichelli del Tassoni – Da quel momento ho sempre voluto partecipare: la prima sessione è stata un po’ come un sogno». In ogni caso, per tutti il risultato è stato lo stesso: «Un progetto che sprona chi è più introverso ad aprirsi, e chi è estroverso ad allenarsi – commenta Diego Di Lascio, al suo terzo anno di esperienza con il Mep, ora ha il ruolo di referente del liceo Selmi – È unico nel suo genere, difficilmente esistono opportunità del genere per parlare in pubblico».
Il sentiero inizia in terza superiore: per lo più per caso o spinti da qualche amico o parente, ci si iscrive come “delegati” della commissione. Poi, in un batter d’occhio, «si entra a far parte della famiglia – spiega Beatrice Mezzetti, referente locale del progetto a capo della sessione di Modena – Siamo tanti, tutti con una passione in comune: l’impegno che i ragazzi mettono nel progetto è lo stesso con cui curano i rapporti». Amicizia, cultura, comprensione: manca un altro aspetto fondamentale. Quello della crescita personale: «Siamo spronati a confrontarci con gli altri, ad aprirci, anche su tematiche che difficilmente avremmo modo di approfondire – conclude Giulia Berti, referente del liceo Muratori San Carlo – Parlare di fronte a oltre cento persone con un microfono in mano non è una cosa da tutti i giorni: regala l’opportunità di mettersi in gioco, di far valere la propria opinione e di imparare a collaborare per un obiettivo comune».