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La sentenza

Modena, ruba tre bici in una cantina: condanna di 3 anni e 8 mesi

di Daniele Montanari
Modena, ruba tre bici in una cantina: condanna di 3 anni e 8 mesi

Il legale non ci sta: «Non è possibile: equiparato a una rapina»

24 febbraio 2024
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MODENA. Condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere per il furto di tre bici. E deve “ringraziare” il rito abbreviato che consente di avere lo sconto di un terzo della pena, altrimenti sarebbero stati sei anni. E questo per via della stretta data ai reati contro il patrimonio nell’ambito della recente riforma del processo penale. A sperimentarla sulla propria pelle è un 38enne marocchino, senza precedenti.

IL FURTO

Ha però commesso un furto il 13 luglio 2023, quando di notte, forzando i lucchetti, è penetrato in tre cantine del condominio Gallo in via Vaccari (zona piazzale Risorgimento). E lì ha portato via le tre bici che ha trovato, di tre proprietari diversi: una Graziella e due mountain bike. Ma è stato ben presto individuato e denunciato per furto in abitazione ai sensi dell’articolo 624 bis, recentemente riformato.

Ieri, attraverso l’avvocato di fiducia Luca Lugari, ha affrontato il rito abbreviato. Gli è stata contestata anche la continuazione nel reato di furto, essendo tre gli episodi, che da sola vale un anno in più di condanna. La riforma ha triplicato le pene per il furto in abitazione, portandola a un minimo di 5 anni. Non avendo il giudice riconosciuto le attenuanti generiche, sarebbe stata una condanna a 6 anni. Diventati 3 anni e 8 mesi grazie all’abbreviato.

L'AVVOCATO NON CI STA

L’avvocato non ci sta: «Faremo appello – sottolinea – non è possibile che un incensurato prenda 3 anni e 8 mesi per un furto di bici. Più grave un furto di una rapina? La cantina è stata equiparata all’abitazione, ma mi chiedo se sia un’interpretazione legittima, visto che di notte in una cantina non ci dorme nessuno, e quindi non può esserci per il proprietario lo stesso trauma dell’irruzione in casa. Vediamo se deve essere così severa l’interpretazione della norma: siamo pronti ad andare anche in Cassazione».