Gazzetta di Modena

Modena

La sentenza

Carpi, rapina choc alla tabaccheria: 2 anni a un bandito, l’altro assolto

Daniele Montanari
Carpi, rapina choc alla tabaccheria: 2 anni a un bandito, l’altro assolto

Il 19enne con pistola giocattolo patteggia. Il titolare: «Accetto il verdetto»

29 febbraio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Carpi Una pena “leggera”, un’assoluzione e un latitante che forse non si ritroverà mai a rispondere di quello che ha fatto. È l’epilogo di un episodio che fece clamore a Carpi, rilanciando con forza l’allarme sicurezza: la rapina del 28 marzo 2023 alla tabaccheria Samarcanda, in via Ugo La Malfa, zona sud-ovest. Un’attività storica, gestita dal 1994 dalla famiglia Saltini.

Erano le 12.10: all’interno del negozio era rimasto solo Luciano Saltini, 62 anni: la moglie e il figlio Simone erano appena andati via. All’improvviso, l’incubo di ogni commerciante: entrarono d’impeto due giovani vestiti di nero, col volto coperto da passamontagna e il cappuccio, uno aveva una pistola in mano, che sembrava tremendamente vera, e l’ha puntata alla tempia di Luciano, intimandogli di stare fermo mentre l’altro arraffava in fretta quello che poteva: sigarette e gratta e vinci. Poi sono scappati via a piedi, con la complicità di un terzo all’esterno a fare da palo.

Come responsabili dell’accaduto la polizia di Stato riuscì a individuare tre persone: un 19enne senegalese che secondo l’accusa era colui che aveva estratto la pistola, un 21enne marocchino che sarebbe entrato con lui nel negozio, un altro 19enne, ma stavolta pakistano, che avrebbe fatto da palo.

Ieri l’udienza che ha deciso il destino dei tre davanti al giudice Andrea Scarpa. Il 19enne senegalese, difeso dall’avvocato Luca Lugari, ha patteggiato 2 anni e 6 mesi di carcere. Pena abbastanza contenuta (per le rapine si va da un minimo di 6 ai 20 anni), per la quale il giudice ha tenuto conto del fatto che la pistola era un giocattolo e della giovanissima età. Il 19enne pakistano, difeso da Tiziano Panini, è stato invece assolto per insufficienza di prove per ritenerlo il palo. Il 21enne marocchino invece è tuttora latitante.

«Certo, mi aspettavo un verdetto più pesante – commenta il tabaccaio Luciano – ma le leggi in Italia sono queste e io non posso farci niente. Potrei ragionare in modo diverso se finiva nel sangue, ma per fortuna non è stato così. Non sono un giustizialista, e non nutro sentimenti di vendetta. Mi spiace anzi che il ragazzo con la pistola a 19 anni si porti già dietro il fardello di una condanna del genere».