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Il caso

L’assessore regionale Donini: «Inutile metterla in discussione, la sanità nella montagna modenese funziona»

L’assessore regionale Donini: «Inutile metterla in discussione, la sanità nella montagna modenese funziona»<br type="_moz" />

La risposta alle critiche degli amministratori «L’emergenza-urgenza e i Cau sono apprezzati, ma andremo incontro ai sindaci»

04 marzo 2024
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FANANO La Regione Emilia-Romagna è pronta a «implementare la rete dei soccorsi sull'Appennino modenese per risolvere le criticità nate dopo la nascita dei Cau. È quindi inutile mettere in discussione la riforma del sistema di emergenza-urgenza, che sta funzionando». A dirlo è l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che replica così alle accuse mosse da Fratelli d'Italia, che fa «polemica sui territori ma è silente a Roma».

L'ASSESSORE DONINI
Secondo Donini, «anziché tentare di boicottare una riforma dell'emergenza-urgenza che sta funzionando in Emilia-Romagna, Fdi dovrebbe unirsi a noi a chiedere al Governo Meloni di non tagliare la sanità, come chiedono da tempo tutte le Regioni».
I Centri di assistenza per le urgenza, rivendica l'assessore, «stanno funzionando bene ovunque e saranno un’opportunità anche per il territorio dell'Appennino modenese».
Rispetto al problema emerso nel Frignano, Donini assicura che «la rete del 118 attuale è perfettamente in grado di assolvere la sua funzione sul territorio. Ma siamo pronti ad andare incontro alle giuste richieste del sindaco di Fanano, Stefano Muzzarelli, assicurando localmente un servizio di riferimento per la comunità cittadina».
Già da lunedì dovrebbero svolgersi «i primi incontri ed essere avanzate le nuove proposte di implementazione della rete- garantisce l'assessore- inutile quindi che si metta in discussione il Cau, poiché sarà anche in questo caso un servizio apprezzato dai cittadini. Come lo sono i 30 attualmente aperti sul territorio regionale, nei quali abbiamo già registrato oltre 80.000 accessi, con tempi di attesa inferiori alle due ore per i bisogni urgenti di salute dei cittadini a bassa criticità».

LA SITUAZIONE
Così domattina i dirigenti territoriali Ausl verranno in municipio a Fanano per un incontro d’urgenza con il sindaco Stefano Muzzarelli sulla riorganizzazione sanitaria che dal 1° marzo vieta al medico in servizio presso il Cau di uscire sull’emergenza in supporto al 118. Questo sia sul territorio di Fanano che su Sestola e Montecreto, visto che il servizio di automedica è comune. Già ieri, da Sestola, il vicesindaco Marco Bonucchi, che ha la delega alla sanità, si era associato alla protesta di Fanano spiegando anche casi specifici, come quello del week end appena trascorso. Prendiamo ad esempio il servizio della guardia medica, che ha già nell’immediato ripercussioni senza precedenti: «In questo sabato e questa domenica (cioè ieri, ndr) non c’è il medico di giorno in ambulatorio a Sestola. La guardia medica è solo a Pievepelago e deve coprire eventuali visite domiciliari su sei comuni: Pieve, Riolunato, Fiumalbo, Sestola, Fanano e Montecreto. Ma quante visite potrà fare una persona che deve coprire sei comuni? Se deve andare a Trignano, è già in difficoltà. No, è evidente che questa riorganizzazione è stata pensata male, e va completamente rivista. Ribadisco che a Sestola la guardia media non può essere solo un servizio telefonico, ma deve poter visitare in ambulatorio, quando è presente».