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Il caso

La lettera di 160 modenesi a Muzzarelli: «No al manifesto anti-aborto»

di Gabriele Canovi
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Inviata al sindaco per chiedere la rimozione del cartellone «Sono affissi in diverse zone di Modena, ma violano leggi e regolamenti comunali»

12 marzo 2024
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MODENA Al centro si vede l’immagine un feto, poco sopra, invece, uno slogan: “Nove biologi su dieci mi riconoscono come un essere umano, e tu?”. È il manifesto (con inequivocabili connotazioni antiabortiste) firmato dall’associazione “Pro Vita e Famiglia” e probabilmente vi sarà capitato di vederlo appeso in giro per la città. A scagliarsi contro questo cartellone sono oltre 160 cittadini modenesi che hanno deciso di firmare e inviare al sindaco Gian Carlo Muzzarelli una lettera protocollata. Avanzano una richiesta specifica: la rimozione immediata del manifesto perché «violano leggi e regolamenti».

LA LETTERA
«Venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, io ed altri 160 cittadini modenesi abbiamo sottoscritto e protocollato una lettera indirizzata al sindaco per chiedergli di vigilare sul rispetto delle normative locali vigenti in materia di affissioni pubblicitarie su suolo pubblico – scrive la portavoce Silvia Misso – Come cittadini, desideriamo ribadire la necessità, per il Comune, di mantenere alto lo stato di allerta sul rispetto delle norme civili, anche alla luce delle già avvenute rimozioni degli stessi manifesti anche in altre città italiane, per esempio Firenze e Roma». Il comitato dei firmatari chiede quindi «che venga preso in considerazione questo problema e che vengano intraprese le misure necessarie per rimuovere i manifesti in questione» ma soprattutto di «sanzionare coloro che ne hanno disposto l’affissione in violazione delle norme».

LA RICHIESTA
Per i 160 modenesi «tali manifesti risultano essere in contrasto con le disposizioni vigenti, in particolare con l’articolo 23 comma 4 del Codice della strada e con il Regolamento comunale per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria». Ritengono quindi importante sottolineare che «il mantenimento dell’ordine pubblico e il rispetto delle normative nazionali e locali, che tutelano tutte le sensibilità, sono fondamentali per la convivenza civile e il benessere della comunità».
In Italia, l’aborto è consentito dal 1978 quando venne emanata e approvata una legge, la 194/78, che dà diritto alle donne di «richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari». Da quasi 50 anni, quindi, l’aborto è regolamentato dalla legge italiana, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza.
Per i firmatari, quel cartellone pubblicitario – esposto in diverse zone della città – va dunque a ledere contro i principi della legge italiana e soprattutto contro il libero arbitrio delle donne, a cui la Costituzione dà il diritto di richiedere l’interruzione volontaria della gravidanza.
«Confidiamo – e concludono – che l’amministrazione comunale vigili e controlli affinché questi abusi non avvengano più, come invece già troppe volte è accaduto a Modena».

I FIRMATARI
Silvia Missio, Silvia Panini, Manuela Barani, Claudio Tonelli, Carla Venturelli, Cristina Castiello, Lara Leonardi, Marcello Gobbi, Alessandra Lugli, Emma Panini, Marco Panini, Maria Laura Marescalchi, Melissa Bengasi, Roberta Zappalà, Alessandro Campedelli, Marco Caselli, Chiara Fiorillo, Vera Guaitoli, Francesca Franchini,Sara Calanca, Lisa Bignardi, Giorgio Federzoni, Lorenzo Nespoli, Giulio Missio, Lido Barani, Beniamino Grandi, Elena Govoni, Vania Pederzoli, Marco Rubbiani, Patrizia Pollacci, Franca Martinelli, Mirca Garuti, Martina Carnevali, Mauro Di Bez Castro, Mara Mezzani, Valentina Manca, Chiara Lauro, Marco Falzoni, Giacomo Tropea, Mario Calanca, Giacomo Imovilli, Giulia Sessa, Ziggy Mercuzio Ghirelli, José Carrasso, Samuele Calò, Daniele Bertoli, Federica Luppi, Martina Eddone, Gaia Perini, Beatrice Guazzi, Gaia Davolio, Elena Campedelli, Anna D'Anna, Ilaria Remitti, Marcello Pignataro, Bruna Furlan, Luciana Talamonti, Giulia D'Alessandro, Roberta Grella, Giulia Turrini, Rosa Scalise, Elisa Tirabassi, Eva Croce, Beatrice Filipponi, Silvia Aguzzoli, Victoria Luna D’Amicis, Emanuela Pomelli, Susanna Svelti, Rebecca Anna Malagoli, Margherita Rossi, Laura Mazza, Pietro Malagoli, Alessia Bruera, Luca Francesconi, Valeria Rinalduzzi, Giuliana Pincelli, Gianluca Guerra, Maria Chiara Canu, Barbara Canu, Gianmario Porco, Laura De Zorzi, Poggioli Laura, Mastri Chiara Tognin, Edith Bendicente, Chiara Morselli, Alisia De Stefano, Davide Siani, Luca Quadrivi, Ilaria Giovanelli, Simona Frattasi, Kayahan Irmak, Mathilde Raimo, Giacomo Matteucci, Matilde Domenicali, Arianna Dall’Olio, Donatella Olocco, Luca Martelli, Cecilia Cavicchioli, Caterina Filipponi, Alice Gasparini, Sara Campedelli, Laura Garuti, Sara Vincetti, Maria Chiara Ceci, Elvira Massa, Giliola Belli, Cecilia Gabrielli, Silvia Moreddu, Marco Vanzini, Mara Mudu, Deborah Breda, Francesca Bottelli, Francesca Stefani, Nicola Santoro, Mariam Luppi, Rosanna Bartolini, Romana Savigni, Paola Lancelotti, Elisabetta Po’, Marilena Po’, Martina Cocchi, Marco Cocchi, Mara Malavasi, Gisella Fidelio, Barbara Bertolani, Martina Lepore, Elisa Artioli, Elena Montorsi, Micaela Nitche, Elena Ronchetti, Federica Marchesini, Sara Leonelli, Giuseppina Spampinato, Maria Luisa Spampinato, Giorgio Iannicello, Maria Ianniciello, Stefano Barbieri, Luisa Girardi, Chiara Caglieris, Manuela Galantini, Giusy Lepera, Stefania Masotti, Alessandro Riccò, Maria Fabrizia Liberati, Clorinda Vaccaro, Patrizia Russo, Francesco Corradini, Francesca Tassi, Marco Delucchi, Francesca Malagoli, Vittoria Talia, Sara Soldatesco, Francesca Michael, Miriam Bergonzini, Giorgia Ascari, Ilenia Ingino, Margherita Garagnani, Margherita Busti, Elvira Notar, Paola Parmeggiani.