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Vignola, la storia di Arnaldo come in un film: «Da mesi sto vivendo in aeroporto»

Vignola, la storia di Arnaldo come in un film: «Da mesi sto vivendo in aeroporto»

La scelta dell’83enne vignolese: «Qui ho trovato grandi persone»

19 marzo 2024
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VIGNOLA Questa storia non arriva dalla mente di quel genio cinematografico che è il regista americano Steven Spielberg. Questa storia è reale e ha un protagonista vignolese. Si chiama Arnaldo, ha 83 anni e vive - sì, vive - all’aeroporto Marconi di Bologna. Proprio come nel film di Spielberg dove Viktor Navorski, interpretato dal premio Oscar, Tom Hanks, è costretto a trascorrere il suo tempo all’interno dell’aeroporto di NewYork. In quel caso a bloccare il protagonista dell’avventura erano stati problemi burocratici causati da una guerra nello Stato immaginario della Krakozhia. In questa vicenda, quella del vignolese Arnaldo, i risvolti e le motivazioni sono profondamente diversi anche se il risultato è praticamente lo stesso. Già, perché l’83enne ha deciso di vivere dell’aeroporto Marconi di Bologna.

IL RACCONTO
Ex consulente vinicolo, ora con la pensione sociale, senza casa dove riparare la notte. Già aiutato dai Servizi sociali modenesi, probabilmente interverranno anche i colleghi bolognesi, Arnaldo non è riuscito a trovare un’abitazione a lui gradita. E così, dopo essersi sistemato un po’ qui e po’ lì nel cuore di Bologna, sei mesi fa il signor Arnaldo ha deciso di fare dell’aeroporto internazionale casa sua.

«Qui ho conosciuto persone speciali – ha detto a La Repubblica Bologna – mi sento come a casa. Sono tutti disponibili e mi hanno aiutato».

Un caffè al mattino con i piloti e le hostess pronti per il turno di lavoro tra le nuvole, il quotidiano offerto dall’edicola dell’aeroporto. E poi le chiacchiere con gli operatori di terra, con i poliziotti che vigilano sullo scalo. Distinto, ben vestito e posizionato nelle sedie rosse del check-in. Proprio come Tom Hanks in The Terminal di Steven Spielberg. Qualcuno gli chiede quale sia la sua destinazione, lui risponde che non ha nessuna destinazione: «Resto qui». Anche se, fa sapere, sogna un viaggio in Islanda. Affascinato dai racconti di chi ogni giorno, per lavoro o no, si trova a transitare dal Marconi e a volare via per mete più o meno esotiche. Arnaldo affronta così le giornate. Sognando sì l’Islanda, ma anche una casa tutta sua: «Spero che questa visibilità – le sue parole a Trc Bologna – sia utile per trovare una casa. Mi basta un monolocale a un prezzo accessibile, una doccia e un fornello. Sarei felice. Ma lo sono anche qui dove ho conosciuto persone che non credevo potessero esistere. Mi hanno invitato a casa loro, fatto dei regali». Tra questi un sacco a pelo che si è rivelato fondamentale per l’inverno. E poi, l’83enne si “arrangia” con quello che i frettolosi viaggiatori si scordano all’aeroporto. Magari una valigia da riempire con gli indumenti , oppure una calda coperta del Caucaso dimenticata e mai reclamata

IL FILM
E tra quei sorrisi, tra quei gesti di amicizia ci sono anche quelli dell’hostess Barbara Loconte. Da oltre vent’anni in servizio al Marconi, Barbara ha avuto modo di stringere un rapporto speciale con il signor Arnaldo: «Una persona come poche – le sue parole a La Repubblica – ci ha arricchiti».
Proprio come in un film, in un film di Steven Spielberg.