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Modena, dalla morte di Taissir Sakka alle botte a Idrissa Diallo: le ombre dell’ultimo anno

Stefania Piscitello
Modena, dalla morte di Taissir Sakka alle botte a Idrissa Diallo: le ombre dell’ultimo anno

Il punto dopo il trasferimento dei due ufficiali dei carabinieri

21 marzo 2024
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Modena Il primo video è stato quello dell’arresto del 23enne guineano Idrissa Diallo, fermato davanti al Teatro Storchi in Largo Garibaldi. Poi, a una settimana di distanza, sono spuntate altre immagini. Un filmato girato da un passante, che ha immortalato lo stesso carabiniere dare un violento schiaffo a un uomo già ammanettato prima di farlo salire sulla gazzella. Immagini che risalgono in realtà a un anno fa, ma che sono state diffuse da qualcuno dopo la “bufera”.

TAISSIR SAKKA

C’è un terzo episodio che nei mesi scorsi ha gettato ombre sull’Arma: quello che riguarda la morte di Taissir Sakka, il 30enne trovato privo di vita nel parcheggio del cinema Filmstudio 7B.

Per quel caso sono stati indagati sei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Modena: uno per la morte come conseguenza di altro reato, gli altri per le presunte lesioni sul fratello di Sakka, che ha riferito di essere stato picchiato dai militari. L’autopsia sul 30enne ha fatto emergere che il giovane era affetto da una grave patologia cardiaca.

In questi giorni si è parlato nuovamente della vicenda di Taissir perché nel video dell’arresto del 23enne guineano Idrissa Diallo davanti al teatro Storchi, è presente uno dei militari che sono stati indagati per le lesioni sul fratello (non è quello che sferra i pugni).

IDRISSA DIALLO

Mercoledì 13, Il 23enne guineano Idrissa Diallo è stato fermato davanti al teatro Storchi. Stava aspettando l’autobus per andare a lavoro e due militari del radiomobile si sono avvicinati per chiedergli i documenti. Lui non li aveva con sé e così i carabinieri hanno deciso di portarlo in comando per l’identificazione.

A quel punto lui – questa è l’accusa – avrebbe opposto resistenza, danneggiando anche l’auto dei militari. Il 23enne è stato portato in tribunale per essere sottoposto a rito direttissimo: il giudice ha convalidato l’arresto ma lo ha rimesso in libertà ritenendolo non pericoloso.

La bufera è scoppiata dopo che sui social è diventato virale il video girato da un passante in cui un carabiniere colpisce con pugni in testa e sul resto del corpo il 23enne per farlo salire in auto. Lo stesso giovane, assistito dall’avvocato Barbara Bettelli, ha affermato di essere stato picchiato dal militare anche da ammanettato e sta valutando se sporgere denuncia. Sono state acquisite le immagini di videosorveglianza della zona.

UN ANNO FA

Sono tante le domande intorno al secondo video. Risale a un anno fa, ma è stato diffuso dopo quello relativo all’arresto di Diallo. Qualcuno lo ha “ripescato” dall’archivio. Siamo davanti al Barozzi.

Due militari accompagnano verso la gazzella un uomo con mani e manette dietro la schiena. Si avvicinano all’auto e un carabiniere – lo stesso accusato di avere colpito il 23enne guineano – sferra uno schiaffo sulla testa dell’uomo. Il rumore del colpo riecheggia in tutta la zona. l

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