Modena, piazza Sant’Agostino verso la pedonalizzazione: via parcheggi e auto
Il documento di indirizzo, approvato in consiglio comunale, ipotizza due scenari
MODENA. Rappresenta la porta ovest del centro storico di Modena e il cuore del polo culturale costituito attorno al Palazzo dei Musei (con la nuova ala che si estende nell’area dell’ex Ospedale Estense e il cantiere dell’Ex Ospedale Sant’Agostino dove avrà sede Ago) e proprio per questo piazza Sant’Agostino diventerà pedonale per essere un elemento di valorizzazione e di ricucitura tra i diversi edifici che ospitano gli istituti culturali.
L’INTERVENTO
Via la sosta, quindi, e in prospettiva stop anche al traffico veicolare, pur continuando a consentire il passaggio del trasporto pubblico; miglioramento dell’accessibilità pedonale, inoltre, di tutta l’area compresa tra largo Aldo Moro, viale Vittorio Veneto e via Berengario con una programmazione di interventi previsti in due fasi.
Sono gli obiettivi del documento di indirizzo per la riqualificazione della piazza che è stato approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 marzo per diventare, come ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella presentazione, la base per la progettazione esecutiva dell’intervento il cui incarico verrà affidato da Fondazione di Modena.
Il documento è stato approvato dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa Verde – Verdi, Modena civica) e dal Movimento 5 stelle che hanno anche presentato insieme e votato un emendamento con il quale si sottolinea ulteriormente la vocazione pedonale della piazza e, come ha evidenziato Diego Lenzini (Pd) illustrandolo, si favorisce ancora di più la «mobilità universale, con attenzione ai più fragili» e la «pedonalità generalizzata su tutta la piazza garantendo percorrenze sicure e accessibili» e riducendo in quel tratto la «carrabilità della via Emilia»: «Vogliamo che la totalità della piazza – ha spiegato Lenzini - sia vissuta pienamente e invasa dalle persone».
Voto contrario all’emendamento e al documento di Lega Modena, Fratelli d'Italia e Forza Italia, mentre Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena non hanno partecipato al voto sull'emendamento e si sono astenuti sulla delibera.
IL PROGETTO
Il documento approvato è stato definito in conformità e coerenza alle strategie e agli obiettivi del Piano urbanistico generale, così come del Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile), e ai vincoli di carattere storico-monumentale della Soprintendenza individuando due scenari. Il primo, è spiegato nel testo, «segue una linea di rigenerazione che tiene conto di una serie di vincoli infrastrutturali presenti attualmente nell’area d’intervento; il secondo, invece, esplora una rigenerazione più profonda che supera vincoli e barriere sociali/infrastrutturali, in vista di un’azione da svolgere nel medio-lungo termine».
Lo scenario 1 (nella foto) propone l'eliminazione della sosta privata attualmente presente nella piazza e la riduzione dei posti auto lungo via Berengario al fine di valorizzare i diversi accessi al complesso, mentre lo scenario 2 prospetta una più ampia riduzione della sosta privata lungo via Berengario, oltre ad una riduzione della carreggiata.
L’OBIETTIVO
Gli indirizzi per la progettazione affidati al documento tendono all’obiettivo di «integrare e potenziare i sistemi di mobilità alternativa e sostenibile (percorsi di mobilità dolce e infrastrutture del trasporto pubblico), valorizzando l'area come una delle principali aree di accesso al centro storico; particolare attenzione dovrà essere posta al transito del trasporto pubblico e alle relative fermate delle linee all’interno della piazza e alle relazioni con i flussi dei visitatori alle funzioni culturali, museali e di intrattenimento».
Si sottolinea, in particolare, l’esigenza di valorizzare lo spazio pubblico «quale ambito urbano identitario: migliorare la qualità e il comfort urbano e qualificare l'immagine e riconoscibilità dei luoghi», così come quella di «elevare le performance dello spazio in termini di resilienza e sostenibilità ambientale» e migliorare le condizioni di sicurezza dell'area, oltre che riqualificare e potenziare il sistema del verde esistente.